Il Consiglio comunale di Palermo ha bocciato la delibera che prevedeva il raddoppio dell’addizionale Irpef. La votazione ha visto 3 voti a favore, 6 astenuti e 17 contrari. La proposta riguardava l’aumento all’1,57% nel primo anno e quasi all’1,8% nel secondo anno della tassa, rispetto all’attuale 0,8%. La votazione era un atto propedeutico al via libera al Piano di riequilibrio finalizzato a evitare il dissesto finanziario.
“La bocciatura della delibera per l’aumento dell’Irpef, proposta dal sindaco Orlando, eviterà l’ennesima stangata ai cittadini che si sarebbero visti raddoppiare le tasse senza avere nulla in cambio. A essere bocciata è stata l’arroganza di questa amministrazione che ancora una volta era pronta a mettere le mani nelle tasche dei palermitani per coprire i propri fallimenti. Adesso chiediamo che l’intero piano di riequilibrio e il conseguente accordo con lo Stato vengano rivisti e discussi dal prossimo sindaco con più autorevolezza”. Così hanno dichiarato in una nota congiunta i consiglieri comunali di Italia Viva Dario Chinnici, Francesco Bertolino, Paolo Caracausi, Carlo Di Pisa e Totò Orlando.
“Una delibera che stava alla base di un piano di riequilibrio assolutamente farlocco e privo di qualsiasi fondamento. Non sono per il partito del dissesto. Ma non si può neanche continuare a navigare a vista come ha continuato a fare questa amministrazione comunale. Questa volta il consiglio ha detto no. Resta una sola cosa al sindaco Orlando, sindaco di questa città che lui ha portato al fallimento, di dimettersi ancora prima che si voti a giugno. Come pure dovrebbero dimettersi tutti gli altri attori ti hanno portato la città a questo punto cioè gli assessori della sua giunta”. Così ha commentato Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palermo.
“Il blitz è fallito. Venerdì Orlando e la sua maggioranza sono scappati dal Consiglio comunale facendo saltare il numero legale al momento di votare la delibera che avrebbe bocciato il raddoppio dell’addizionale Irpef per i cittadini di Palermo. Oggi hanno cercato invece di ritirare la delibera, per poi ripresentarla e aggirare l’ostacolo. Non ce l’hanno fatta: bocciata sia la delibera che la richiesta di rinvio”. Lo ha dichiarato Fabrizio Ferrandelli di +Europa.
“La bocciatura pone la parola fine sul principio illiberale per il quale siano i cittadini a dover pagare con le proprie tasse tutti i disastri di questa amministrazione. Ma vi è di più: finalmente il Consiglio comunale inizia a ravvedersi circa la scellerata scelta di approvare, la notte del 31 Gennaio scorso, questo Piano di riequilibrio. Il primo trimestre del 2022 ha visto crollare di 10 milioni di euro le entrate tributarie dell’ente, laddove le previsioni fantasiose del piano prevedevano un sensibile aumento invece delle stesse entrate: la delibera proposta dalla Giunta, oggi finalmente bocciata, prevedeva una ‘clausola di salvaguardia’ in regione della quale il Consiglio comunale poteva aumentare senza alcun limite la detta aliquota in ipotesi le entrate previste non fossero poi corrispondenti a quelle realizzate (circostanza che si sta già verificando)”. Così ha dichiarato Leonardo Canto, consigliere comunale Gruppo Misto – Componente Azione + Europa.
“Siamo felici di constatare – prosegue – che molti colleghi di diversi partiti abbiano cambiato la loro posizione rispetto alla precedente votazione in cui è caduto il numero legale e riteniamo che si tratti di un primo passo che possa definitivamente far tramontare l’idea di questa amministrazione di seguitare a sostenere tutti i provvedimenti collegati a questo piano approvato il 31 Gennaio da una maggioranza “trasversale” e dal quale molti finalmente oggi, dentro e fuori l’amministrazione, iniziano a prendere le distanze”.
Toni diversi per il consigliere comunale Marianna Caronia. “La città corre sempre più verso il dissesto finanziario, che qualcuno pensa di poter trasformare in una medaglia da appendere alla giacca per certificare la sconfitta politica di Leoluca Orlando. Ma che l’Amministrazione Orlando abbia fallito sotto pressoché ogni punto di vista lo sanno tutti ed è sotto gli occhi di tutti. Non serve e non servirà condannare Palermo e la prossima Amministrazione al baratro del dissesto per poter fare una campagna elettorale apparentemente più facile”.
“Oggi avevamo l’opportunità di evitare il dissesto – prosegue – che porta in automatico tutte le tasse e i costi di tutti i servizi ai massimi di legge e da cui sarà difficilissimo uscire per anni, se non per decenni. Avevamo la possibilità, se solo la politica avesse scelto di assumersi la responsabilità dei propri atti, di approvare un Piano di riequilibrio che, seppur doloroso, avrebbe lasciato ancora aperti degli spiragli per poter lavorare al futuro di Palermo”.
“Potevamo approvare un aumento risibile, di appena lo 0,5% che non avrebbe influito sulle tasche dei cittadini quanto invece influiranno gli aumenti dei servizi a domanda individuale e il contemporaneo blocco di tanti servizi comunali essenziali cui andremo incontro impedendo lo straordinario dei dipendenti e nuove assunzioni. Oggi è un giorno triste per Palermo, condannata da Orlando al declino e condannata da una parte della politica a rimanere per lunghi anni nell’inferno che sarà il dissesto”.