Il gup del tribunale di Palermo Rosario Di Gioia ha condannato sei persone, accusate di una truffa all’Enel, avvenuta attraverso il taroccamento dei contatori della luce. La pena più alta è toccata a Lino Caruso, che ha avuto 6 anni e 8 mesi. A seguire Giovanni Mirabile, 4 anni e mezzo, Benedetto Sarrica 3 anni, 7 mesi e 10 giorni, pena quasi speculare rispetto a quella di Vincenzo Scibona (3 anni, 7 mesi e 5 giorni). In ultimo Ferdinando Bellante e Antonio Mazzamuto, che hanno avuto un anno e mezzo a testa.
Secondo le ricostruzioni i sei, avrebbero messo su un sofisticato meccanismo tecnico per alterare i contatori e i consumi dell’energia. Nel tempo la polizia aveva scovato una serie di persone che avevano approfittato del sistema per risparmiare sui consumi elettrici. Trovata anche una pen-drive in cui c’era l’archivio di tutti coloro che erano stati favoriti. Gli agenti piazzarono le telecamere e scoprirono un magazzino che era una sorta di centrale per la banda. I due condannati alle pene inferiori, Bellante e Mazzamuto, sono tra coloro che avrebbero approfittato della situazione per risparmiare sulle bollette. Adesso gli uomini dovranno risarcire l’Enel con una somma da quantificare in un processo civile.