Una vittoria che allontana momentaneamente la crisi, quella ottenuta ieri sera dal Palermo in quel di Cremona, ma che non cancella gli evidenti handicap di una squadra teoricamente costruita per vincere il campionato. I rosanero espugnano lo Zini grazie ad una rete “di rapina” siglata da Roberto Insigne e arrivata soltanto a quindici minuti dalla fine. Un gol inaspettato che per una sera lascia quantomeno un mezzo sorriso in bocca ai tifosi del Palermo. Mezzo perché la prestazione della squadra siciliana è stata tutt’altro che impeccabile. La Cremonese ha dominato il match, soprattutto nella prima ora di gioco. A confermarlo il dato sulla prima conclusione in porta della squadra di Dionisi, arrivata solamente al 64° minuto dai piedi di un centrocampista: Claudio Gomes.
Fino ad allora il Palermo si era limitato a chiudersi in difesa provando ad arginare gli attacchi della squadra grigiorossa, il cui possesso di palla è stato schiacciante. Partiamo dalle note positive: uscire con una vittoria da un campo così difficile senza prendere gol non è da tutti. Merito di una difesa attenta che nonostante tutto ha concesso pochi spazi e, quando lo ha fatto, ha trovato in Desplanches un muro difficile da valicare. Questo, se vogliamo, è un primo segnale confortante visto il rendimento difensivo della scorsa stagione. Inoltre l’arrivo del turco Baniya (ieri al suo personale debutto in maglia rosa nel finale di gara n.d.r.) offre ulteriori garanzie riguardo ai prossimi impegni.
Ciò che non va però, e qui passiamo dunque agli aspetti negativi, è la costante mancanza di profondità al gioco proposto da Dionisi. Un aspetto, questo, che lascia tutti abbastanza straniti, visto che nel precampionato (nonché nel positivo debutto in Coppa Italia contro il Parma) si era avuta tutt’altra sensazione. Un’involuzione evidente che ha spiazzato tifosi e addetti ai lavori. I rosa continuano troppo spesso a giocare solamente in orizzontale e la causa (tra le altre) è da attribuire soprattutto alla mancanza in organico di esterni che sappiano giocare palla a terra e saltare l’uomo. Insigne (nonostante le due reti siglate in questo inizio di stagione portino entrambe la sua firma) così come Di Francesco e Di Mariano non brillano certamente in questo. Le loro performance sono spesso caratterizzate dall’incostanza e dalla poca incisività sotto porta.
Un aspetto che incide sulla spettacolarità del gioco e sulla prestazione generale della squadra, ma che ancora di più pesa sul rendimento di Brunori o (nel caso del match di ieri) Henry: spesso avulsi, abbandonati a sé stessi e incapaci di creare di conseguenza pericoli per la difesa avversaria. Le soluzioni al problema a questo punto sono due (e qui vogliamo lanciare una provocazione) visto che il cambio di modulo appare improbabile: o prendi dei centravanti meno statici e più propensi al gioco palla a terra (cosa che né Brunori né a maggior ragione Henry sanno garantire) o, ipotesi maggiormente consigliata, affianchi ai suddetti degli esterni di attacco che ne agevolino il compito per il quale sono più portati: finalizzare l’ultimo passaggio.
Il probabile arrivo dell’argentino Allende (per cui la trattativa sembra procedere spedita) potrebbe già aiutare in questo, ma allo stesso modo potrebbe non essere ancora abbastanza. Il tempo per correre ai ripari stringe e bisogna sfruttarlo al meglio. Buttare l’ennesimo campionato alle ortiche per non aver curato alcuni dettagli fondamentali nella composizione dell’organico sarebbe davvero imperdonabile. Confidiamo dunque in questi ultimi giorni di mercato e nel buon senso della società. Per Morgan De Sanctis il lavoro non è ancora finito.
Fonte Immagine: sito ufficiale Palermo Fc
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