Palermo e la piaga del “Cavallo di ritorno”, le chiamate allo Zen per riavere le auto rubate
La vile pratica del “Cavallo di ritorno” continua a dilagare a Palermo. Sette le persone arrestate e 22 indagate, ancora a piede libero, nell’ambito dell’ultima inchiesta.
L’attività, come risulta dalle indagini, era particolarmente concentrata nel quartiere Zen, divenuto base operativa di pizzo ed estorsione. La dinamica è ormai nota: i ladri rubano auto e moto per poi contattare i proprietari, chiedendo loro un riscatto in denaro (fino a 1500 euro) in cambio della restituzione del veicolo.
Le estorsioni e le chiamate allo Zen
Le vittime – come evidenziato dalle intercettazioni dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo – spesso sanno a chi rivolgersi. Molte le chiamate intercettate in cui, dopo una breve negoziazione, le vittime vengono indirizzate allo Zen per riavere indietro il loro mezzo, una volta versata la cifra richiesta.
I nomi degli arrestati
In carcere sono finiti Mirko Lo Iacono, 28 anni, Giuseppe Basile, 29 anni, Davide La Rosa, 21 anni, Stefano Angelo Randazzo, 25 anni, Francesco Nappa, 39 anni. Tutti residenti allo Zen a Palermo. Ai domiciliari invece Carlo Mazzé, 22 anni, e Nicola Spinnato, nato a Cantù, 52 anni.