Palermo, è morto Placido Rizzotto: nipote dell’omonimo sindacalista ucciso dalla mafia

Placido Rizzotto, nipote dell’omonimo sindacalista assassinato dalla mafia nel 1948, è morto questa mattina all’età di 73 anni. L’uomo si è sempre battuto per mantenere viva la memoria dello zio e il messaggio della sua battaglia per la giustizia sociale.

Senza sosta e con tenacia anche la sua battaglia per ritrovare i resti del corpo dello zio ucciso dai boss che lo hanno gettato nella foiba di Rocca Busambra. Resti che in parte erano già stati trovati dall’allora capitano Carlo Alberto dalla Chiesa, dopo un anno e mezzo dalla sparizione del sindacalista.

Il 9 marzo 2012 l’esame del Dna, comparato con quello estratto dal padre Carmelo Rizzotto, morto da tempo e riesumato per questo scopo, ha confermato che i resti trovati il 7 luglio 2009, dopo una lunga e difficile indagine condotta dalla polizia di Stato di Corleone all’interno di un profondo inghiottitoio di Rocca Busambra a Corleone, appartengono a Rizzotto. Il 16 marzo 2012, il Consiglio dei ministri ha deciso i funerali di Stato.

Il cordoglio del sindaco Lagalla

“Esprimo il mio profondo cordoglio per la scomparsa di Placido Rizzotto. Ha speso la sua vita per cercare la verità e i resti del corpo dello zio, il sindacalista ucciso dalla mafia, a Corleone nel 1948. Una lunga battaglia di impegno civile portata avanti non solo in nome di Placido Rizzotto, ma anche di tutti i sindacalisti vittime della ferocia di Cosa nostra. Alla famiglia di Placido Rizzotto rivolgo la vicinanza dell’amministrazione comunale in questo momento di dolore”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.