Emanuela Candela, giallo sulla morte. Un mese fa sui social ringraziava Dio per averle dato una seconda possibilità

Emanuela

Indagini in corso sulla morte Emanuela Candela, la donna di 37 anni trovata priva di vita nella sua abitazione in piazza Europa a Palermo martedì sera. Il corpo della trentasettenne presentava diverse ferite da arma da taglio. L’ipotesi è che possa essersi trattato di suicidio, ma non si esclude al momento nulla. Le indagini sono condotte dalla Polizia che hanno interrogato il marito della donna. La salma della donna si trova al Policlinico, la Procura ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. 

A lanciare l’allarme martedì sera è stato il marito che non riusciva a entrare in casa e provando a chiamare al telefono la moglie non aveva ricevuto risposta. La trentasettenne sarebbe stata trovata priva di vita nel bagno.

Un mese fa il ricordo di un problema di salute superato

Emanuela lo scorso 6 marzo aveva pubblicato un post sul suo profilo Facebook ricordando un grave problema di salute ringraziando allo stesso tempo Dio per averle dato una seconda possibilità. “Io quel lunedì me lo ricordo bene.Tornavamo da una bellissima escursione ed improvvisamente tu mi facevi domande ed io non parlavo. Non riuscivo più a pronunciare una frase, non sapevo comunicare tramite la scrittura. Non riuscivo più ad essere padrona di me stessa e dei miei riflessi.

Io sentivo voi,ma non potevo comunicare. Lì ho capito cosa si prova quando non si parla.Li’ ho capito cosa accade quando la salute ad un tratto ti viene a mancare. Lì ho capito cosa significa dover dare un dispiacere a qualcuno,però siccome l’istinto di sopravvivenza e’ talmente forte e radicato nell ‘ uomo seppur con fatica riesci a scrivere su un foglio qualcosa che abbia un senso ed io ci ho provato. La cosa che ho pensato quando le porte dell’ambulanza si sono chiuse e’ stata” Rivedrò mai mio marito? Siamo sposini e dovremmo goderci il primo anno di matrimonio, cazzo!”.

Emanuela, la paura e il ringraziamento a Dio 

“Sono stati i 15 giorni più lunghi della mia vita lì ricoverata in Neurologia ed ogni volta che erano le 17.00, ero rincuorata dal fatto che i miei parenti venivano a trovarmi. L’unico modo per comunicare con il mondo era la finestra che dava sullo stadio delle palme e ogni giorno vedendo chi faceva jogging provavo nostalgia del mondo fuori. La verità è che quando abbiamo la salute siamo più ricchi di quello che pensiamo. Quando penso che c’è chi si droga o chi beve per distruggersi non me lo spiego, chi fa questo può scegliere ,ma quando scopri una diagnosi infausta o ti viene una malattia non dipende da te e sei succube perché ti manca la possibilità di scegliere. Grazie Dio per avermi dato una seconda possibilità e di poterlo raccontare oggi. Io oggi ricomincio da me”.

Il ricordo di chi conosceva Emanuela

C’è tanta incredulità e tristezza per la morte di Emanuela tra chi ha avuto il piacere di conoscerla. “Sono senza parole, ci sono rimasta malissimo quando ho saputo la notizia – dice una sua ex collega a Palermo Live – Tempo fa abbiamo lavorato insieme in un negozio in centro a Palermo. Era una ragazza molto gentile”. “Penso che il cuore mi si sia fermato e che gli incubi a confronto mi sembrano episodi di cartoni animati”, scrive sui social Valia amica di infanzia.

La felicità che trasmettevi tramite il tuo sorriso – scrive Roberta su Facebook -. Forse vivere a questo mondo non è sempre facile, non è sempre da sorriso ma tu lo sapevi trasmettere anche nei momenti più bui, anche quando non eri al 100%. Ti ricorderemo così con il sorriso. Buon viaggio madrina mia❤️ ti vogliamo tanto bene non te lo scordare mai e guardaci da lassù❤️

Palermo, donna trovata morta in casa con tagli sul corpo: la vittima