Calcio

Palermo, Ficarra duro sul City Group: “Da A abbiamo solo le luci dello stadio e i prezzi degli abbonamenti”

Il comico Salvo Ficarra, tifosissimo del Palermo e coautore con Lello Analfino dell’inno ufficiale del club: “Rosanero amore vero”, ha manifestato ai microfoni del quotidiano La Repubblica il proprio dissenso nei confronti dell’attuale gestione societaria del club. Di seguito le sue dichiarazioni.

Le promesse non mantenute

“La società ci dice che lottiamo per stabilizzarci tra le prime dieci in serie A, ma da A abbiamo solo le luci dello stadio illuminato la sera e i prezzi degli abbonamenti – ha affermato duramente Ficarra -. Non voglio entrare in questioni tecniche perché non sono di mia competenza. Penso però che la società debba ammettere che in questi anni non ha allestito una rosa adatta per le posizioni che va sbandierando”.

Grosse risorse economiche? Evidentemente questi soldi sono stati spesi male – risponde -. Se al ristorante ordino un antipasto e venti bottiglie di vino spendo tantissimo e mangio male. Posso dire solo che ci riempiono di promesse che non vengono mantenute. Ci dicono di obiettivi prestigiosi e poi ci ritroviamo al dodicesimo posto nel campionato di serie B. Questo crea illusioni e sconforto. La gente giustamente si lamenta”.

Dionisi, Mirri ed una società senza passione

A sprazzi Dionisi ci ha fatto vedere gioco – ha proseguito nella sua analisi Ficarra -. Se esistono dei problemi nello spogliatoio che non conosciamo è giusto esonerarlo, ma non sono d’accordo se si decide di mandarlo via per scaricargli responsabilità che non sono solo sue. Questa squadra, se l’avesse Guardiola al posto di Dionisi, occuperebbe lo stesso posto che occupa oggi”.

Dario Mirri è una cara persona alla quale voglio bene – afferma -. Si è sobbarcato un mucchio di problemi per riportarci nel calcio professionistico. Quella società aveva un cuore. Questa non ce l’ha. Adesso sembra di avere a che fare con un call center che ti lascia in attesa per due ore. Prima era come telefonare al negozio e farsi passare direttamente il proprietario. Per andare in serie A ci vogliono mezzi e penso che Mirri abbia messo il club nelle migliori mani possibili, ma in questo nuovo Palermo non c’è passione”.

“Ho la sensazione che tra i dirigenti nessuno abbia la sciarpa rosanero al collo – prosegue Ficarra -. È gente che deve tenere i conti in ordine e lo fa bene. Ma ci hanno promesso la serie A in tre anni e non hanno allestito una squadra in grado di raggiungere l’obiettivo. Questa è un’altra promessa che probabilmente non manterranno. A meno che a gennaio non comprino tutto il Sassuolo e lo portino qui, sono rassegnato”.

In chiusura una dichiarazione d’amore verso i colori rosanero:A me basta vedere le maglie in campo. Rocco Papaleo, mio amico e collega, dice che è facile innamorarsi di una donna bella, il difficile è innamorarsi di una brutta. Facile tifare Milan, Inter o Juve. Noi siamo innamorati di una donna brutta, una squadra che non ha mai vinto nulla. Questo dovrebbe entrare nel cuore di chi è nella stanza dei bottoni”.

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Redazione PL