Palermo, finanziere arrestato: abusi sui piccoli del centro ricreativo Gdf

L’uomo, originario di Taranto, ma in servizio a Palermo, è stato arrestato il 12 agosto. L’accusa è di violenza sessuale nei confronti di sette bambini. Ad inchiodarlo le telecamere piazzate dagli inquirenti

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In arresto per abusi su minori il brigadiere della Guardia di Finanza Gianfranco Cascone, 54 anni. Originario di Taranto, ma in servizio a Palermo, l’uomo è stato arrestato il 12 agosto per violenza sessuale nei confronti di sette bambini.

La notizia trapela solo oggi; ad occuparsi delle indagini gli agenti della Squadra mobile e della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Laura Vaccaro e dal sostituto Giorgia Righi.

Palermo, orrore al circolo ricreativo

A seguito dei terribili racconti delle giovanissime vittime, gli inquirenti hanno proceduto a piazzare alcune telecamere nel circolo ricreativo della Guardia di Finanza. Lì, infatti, l’uomo lavorava come centralinista e allenava la squadra di calcio di cui i bambini facevano parte.

Le vittime sono tutti maschietti tra i 9 e gli 11 anni. Le telecamere hanno mostrato le sconcertanti immagini: Cascone faceva sedere alcuni bambini sopra le sue gambe e, quando ha iniziato a masturbarsi, la Polizia è immediatamente intervenuta. Interrogato alla presenza del giudice per le indagini preliminari, Nicola Aiello, il finanziere ha ammesso di “avere toccato lascivamente gli organi genitali dei minori”. Negato invece “di averli costretti a masturbarlo”.

L’uomo ha inoltre confessato al gip che “l’origine dei suoi comportamenti delittuosi” starebbe nella frustrazione emotiva conseguente alla sua separazione coniugale.

Testimonianze sconcertanti

Intanto, le testimonianze delle giovani vittime sono sconcertati. Affidati dai propri genitori all’uomo, i bambini ne hanno raccontato i comportamenti. Cascone li avrebbe infatti toccati nelle parti intime e si sarebbe fatto masturbare dentro la piscina o su una panchina del circolo.

“Mi sono fatto male e mi ha fatto schifo”, racconta una delle vittime, che aggiunge anche di aver tentato, invano, la fuga. Testimonianze drammatiche e simili tra loro, che hanno lasciato sgomenti i genitori e che hanno fatto sì che le indagini fossero avviate.

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