Palermo: con il finto morto truffavano le assicurazioni

Un incredibile stratagemma grazie al quale sono state commesse qualcosa come 20 truffe assicurative

Scoperta una frode assicurativa a Palermo; sono sei le persone finite in carcere e diversi gli indagati in stato di libertà che dovranno rispondere del concorso nei reati commessi e accertati nell’operazione “Lazzaro”.

UNA FRODE STUDIATA NEI MINIMI DETTAGLI

Gli ingredienti per la frode, scoperta dalla Squadra mobile palermitana, erano solo apparentemente complicati ma in realtà semplici: bastava una polizza-vita stipulata da uno dei complici a favore di uno dei capi o dei componenti dell’organizzazione; si aggiungeva poi il pagamento di alcune rate della polizza stessa e infine, dopo qualche mese, la finta morte dello stipulante.

I FALSI CERTIFICARI DI MORTE

La fase più delicata riguardava la creazione di finti ma credibilissimi certificati di morte completi in ogni loro dettaglio; a volte veniva presentata la scheda di bordo relativa all’intervento del servizio 118 con l’indicazione precisa dei medici e del personale intervenuto che attestava il decesso; in altri casi si usava l’inserimento, tra la documentazione, della Scheda Istat di morte, avente un numero di protocollo, rilasciata dall’Unità Sanitaria Provinciale di Palermo; altre volte ancora la relazione del medico curante, corredata da timbro e numero di registro regionale.

DIVERSI PASSAGGI DI DENARO DOPO LA LIQUIDAZIONI 

Tutto contribuiva ad indurre in errore la compagnia assicurativa che, dopo l’iter burocratico, liquidava il beneficiario mentre il finto morto continuava a svolgere la propria abituale esistenza. Quest’ultimo, nel frattempo, apriva un conto corrente sul quale veniva depositato il premio per il quale, i componenti dell’organizzazione, avevano già stabilito la spartizione. Ottenuta la liquidazione, il denaro subiva diversi passaggi e spostamenti per confondere le tracce e, alla fine veniva monetizzato in contanti. In molti casi, questo denaro serviva per acquistare attività commerciali intestate a prestanome, completando l’attività di autoriciclaggio.

ALMENO 20 LE TRUFFE ASSICURATIVE

L’attività investigativa ha permesso di accertare la realizzazione di almeno 20 truffe assicurative, già liquidate o in procinto di esserlo, per un “giro d’affari” che ha fruttato all’organizzazione criminale quasi tre milioni di euro. A questi si devono aggiungere i premi assicurativi che sono in procinto di essere liquidati perché sono state già dichiarate le false morti di altre persone, per una stima di circa cinque milioni di euro.

A chiusura delle indagini i poliziotti hanno sequestrato agli indagati beni mobili ed immobili, numerose attività commerciali, valori ed utilità economiche di considerevole entità.

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