Palermo, Foschi: “Il calcio è diventato business, ma con i rosa non si scherza”
Rino Foschi, ex Direttore Sportivo del Palermo, è intervenuto a Sicily In The Box per commentare l’andamento del Palermo nel torneo di Serie B 24-25, giunto in prossimità della 14ª giornata. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni più significative.
“Il Palermo è una buona squadra, capace di fare un buon campionato, ma finora lo sta affrontando a corrente alternata – ha spiegato Foschi –. Ha già avuto qualche problema e probabilmente attende il mercato invernale per migliorarsi. Personalmente – ha sottolineato l’esperto dirigente – non potrei mai lavorare con il City Group, non perché non li rispetti – anzi, li invidio perché hanno il Palermo in mano – ma perché credo che in una piazza come Palermo serva una passione particolare. Questo, invece, mi sembra solo business. E mi fermo qui”.
“Il Palermo è una buona squadra, questo è evidente. Però ci sono cose da completare, soprattutto in difesa – ha proseguito Foschi -. Non voglio fare il professore, ma voglio bene al Palermo e credo che anche loro vogliano andare in Serie A. Palermo non è una città qualsiasi che può accontentarsi della Serie B. A gennaio farei di tutto per sistemare le carenze. C’è anche il problema di alcuni giocatori pagati tanto che non stanno rendendo come dovrebbero, mentre altri, come Brunori, finiscono in panchina quando meriterebbero più spazio. Se hai il Palermo in mano, devi fare il possibile per portarlo in Serie A. Il City Group ha i mezzi e deve sfruttarli”.
“Detto questo, non mi piace – e non mi riferisco solo al Palermo – questa tendenza a lasciare i club italiani in mano a modelli stranieri. Sono critico verso questo approccio. Il calcio è diventato business, ma Palermo è la quinta città d’Italia e non si può scherzare. Ribadisco: i gruppi stranieri non trasmettono quella passione necessaria per fare il massimo” – ha concluso l’ex DS -.
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