Palermo, giornaliste aggredite durante un funerale: «Tutelare il diritto di cronaca»

“Ostacolare i giornalisti con minacce e spintoni, come nel caso avvenuto oggi è un comportamento inaccettabile”

Nella mattinata di ieri ha avuto luogo nella chiesa del Santissimo Salvatore in corso dei Mille il funerale di Federika Albanese, la ragazza di soli 27 anni che domenica scorsa ha perso la vita in un incidente stradale sulla Palermo-Catania.

Tanto dolore per i familiari e amici. Un triste evento che ha scosso la città, come documentato sui social. Anche per questo, nella chiesa dove si è svolto il funerale erano presenti due giornaliste del Giornale di Sicilia e di PalermoToday, in modo da documentare la cerimonia ai lettori. Ma qualcuno degli amici della giovane non ha gradito, rivolgendosi alle due ragazze con urla, spintoni e minacce. Un momento di commozione e dolore trasformato in una occasione per dare addosso a chi stava facendo il suo lavoro.

«Un attacco a giornalisti ‘colpevoli’ di documentare fatti di cronaca»

La Figec (Federazione Italiana Giornalismo Editoria e Comunicazione) ha stigmatizzato l’aggressione con una nota: “Ostacolare i giornalisti con minacce e spintoni, come nel caso avvenuto oggi, mentre sono impegnati nel loro lavoro è un comportamento inaccettabile, perché tende a limitare l’insopprimibile diritto-dovere all’informazione. Motivo per cui, come sindacato, non possiamo che manifestare massima vicinanza e sostegno alle due colleghe”. Sulla vicenda è intervenuto l’Ordine dei giornalisti Sicilia, che ha condannato “questo ennesimo attacco a giornalisti ‘colpevoli’, secondo qualcuno, di esercitare una professione che è quella di raccontare e documentare fatti di cronaca. L’Ordine esprime solidarietà alle due colleghe, peraltro in un momento in cui fatti di questo genere si avvicendano tristemente: solo pochi giorni fa è stata data alle fiamme l’auto di una giornalista palermitana”.