Palermo, in arrivo l’aumento della Tari ma a pagare saranno anche i turisti
Il Comune di Palermo, infatti, ha deciso di attingere due milioni di euro dall’imposta di soggiorno aumentando la tassa che grava sui turisti.
L’aumento della Tari a Palermo è ormai una certezza, ma a pagarne le conseguenze saranno anche i turisti. Il Comune di Palermo, infatti, ha deciso di attingere due milioni di euro dall’imposta di soggiorno aumentando la tassa che grava sui turisti.
Il Pef Tari, ossia quel documento che ogni anno fissa l’incasso che deve provenire dalla tassa sui rifiuti, è ancora al vaglio della Srr. Il documento arrivato dalla Rap è stato già rivisto al ribasso ma il Comune di Palermo ha chiesto di livellare il 2025 al 2024, senza ulteriori aggravi. Il che significa che la Srr dovrà rivalutare i numeri, allungando i tempi per arrivare a un testo definitivo da sottoporre al consiglio comunale.
Tari in aumento, quanto costerà?
Ad oggi il Pef Tari di quest’anno dovrebbe ammontare a 138 milioni di euro, di cui 115 per la Rap e 23 per il Comune: un aumento di 12 milioni rispetto al 2023, dovuto per lo più all’inflazione di cui, secondo le indicazioni dell’Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), bisogna tenere necessariamente conto visti gli aumenti che ci sono stati per l’acquisto di carburanti, materie prime e materiali. Inizialmente, a quanto si apprende, le richieste della Rap erano molto più alte, circa 33 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso. Una cifra, secondo molti, eccessivamente alta e che è stata tagliata di 21 milioni.
Alla fine l’aumento Tari oscillerà tra il 5 e il 6% e, sebbene inevitabile, rischia comunque di creare malumori tra i cittadini. Nasce proprio da qui l’idea di attingere dai guadagni che ogni anno si creano grazie ai flussi turistici che “invadono” Palermo. Il sindaco Lagalla, oltre ad avere scritto alla Rap e alla Srr per abbassare il corrispettivo dell’azienda nel 2025 da 119 a 115 milioni, ha inviato una missiva agli uffici per chiedere di applicare, anche nel capoluogo siciliano, la norma che consente da quest’anno di usare parte dell’imposta di soggiorno per finanziare “i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.
L’ex rettore ha così chiesto di aumentare l’imposta di tutte le tariffe di 50 centesimi, rivedendo così le stime di incasso nel triennio, così da procedere all’approvazione in consiglio comunale: la previsione è di usare due milioni per il 2024 e tre milioni per il 2025 per mitigare gli aumenti della Tari, chiedendo così un sacrificio ai turisti a cui toccherà pagare, quantomeno in parte, i costi dei rifiuti che invadono le strade della città che visiteranno.