Palermo, il dramma di un cittadino: “Rischiamo un Natale senza casa”

Giunge alla nostra redazione la lettera di un cittadino di Palermo alle prese con gli uffici dell’IACP, al momento sotto commissariamento fino alla ricostituzione degli organi di amministrazione ordinari.

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Claudio Giglio, cittadino palermitano che si trova alle prese con una situazione che rischia di creargli non pochi problemi. La vicenda ha a che fare con l’Istituto Autonomo per le case popolari della provincia di Palermo, al momento commissariato fino alla ricostituzione degli ordinari organi di amministrazione. Un elemento quest’ultimo che, a detta dello scrivente, starebbe causando non pochi ritardi e disagi nello svolgimento delle pratiche.

IACP Palermo, la lettera di un cittadino

Vorrei segnalare lo stato di assoluto abbandono in cui versano gli utenti degli uffici dell’IACP di Palermo, nella fattispecie, l’ufficio addetto allo svincolo dal diritto di prelazione degli immobili.

La mia, è un’odissea che va avanti ormai da settimane e che rischia di causarmi ingenti danni economici: dopo anni di sacrifici, sto cercando di acquistare un’immobile, ma né il venditore né il sottoscritto riesce ad avere una firma dall’ufficio preposto che gli consentirebbe la vendita.

Abbiamo interpellato vari dipendenti dello IACP che ci hanno risposto, sia di presenza che al telefono, che è tutto commissariato e fermo da mesi e che esistono migliaia di casi come il nostro. A quanto pare non esiste un direttore che possa firmare queste pratiche e non c’è nemmeno previsione di nominarne un altro nel breve periodo.

La mia banca, dopo tanti tentativi e rinvii, mi ha emesso un mutuo per 30 anni che adesso rischio di perdere nel caso in cui non si ottenga una semplice firma su un foglio; avendo già disdetto l’affitto, io, mia moglie e mio figlio di 3 anni rischiamo l’assurdo: passare il Natale senza una casa per aver provato ad acquistarne una!

Mi rivolgo al sindaco e al commissario straordinario IACP Fabrizio Pandolfo. Non voglio acquistare una villa ma una casa popolare: realizzare un piccolo grande sogno, dare un futuro più sereno alla mia famiglia. Ho quasi 43 anni e forse questa è l’ultima possibilità per tirare fuori il sogno dal cassetto prima che faccia la muffa per colpa e l’assenza di una firma. Un disservizio cronico, quasi normale a cui pare dovremmo essere abituati, ma che non mi dà pace.

Grazie,

Claudio Giglio