Palermo, la cassazione conferma la condanna per il “mister degli orrori”
La prima denuncia è partita dalla madre di uno dei giovani calciatori, da qui una serie di rivelazioni simili da parte di altre vittime.
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a 8 anni di reclusione per Gianfranco Cascone, ex brigadiere della Guardia di Finanza, accusato di abusi sessuali su nove minori. La decisione, ora definitiva, pone fine a un caso che aveva scosso il quartiere palermitano Acqua dei Corsari, dove Cascone svolgeva il ruolo di allenatore in una scuola calcio.
L’indagine, iniziata nel 2021, ha portato alla luce una serie di comportamenti sconcertanti da parte dell’ex militare, che approfittava della sua posizione di fiducia come tecnico del settore giovanile per avvicinare e molestare bambini tra i sette e gli undici anni. Alcune delle vittime hanno denunciato gli abusi, descrivendo come Cascone mascherasse le sue avances sessuali sotto forma di “giochi” innocenti. Particolarmente inquietante era il modo di agire dell’ex brigadiere, che avrebbe approfittato le restrizioni anti-Covid per allontanare i genitori e rimanere solo con i bambini. In qualche caso, grazie all’uso di una piscina gonfiabile, Cascone, al riparo da sguardi indiscreti, perpetrava le sue molestie. La gravità dei fatti è stata ulteriormente sottolineata dalla testimonianza di uno dei giovani calciatori, che ha dichiarato di aver compreso la natura sessuale dei “giochi” solo dopo aver cercato informazioni su internet.
Abusava dei bambini durante i tornei
Cascone, arrestato in flagranza, ha ammesso palpeggiamenti su quattro minori, giustificando il suo comportamento come conseguenza di una “particolare frustrazione emotiva” dovuta alla separazione coniugale. Ma l’indagine ha rivelato uno scenario agghiacciante: l’ex finanziere organizzava tornei e guardava partite con i bambini, approfittando di questi momenti per consumare le sue violenze, concentrandosi soprattutto sui più piccoli. La prima denuncia è partita dalla madre di uno dei giovani calciatori, da qui una serie di rivelazioni simili da parte di altre vittime.