Palermo, la strage silenziosa del crack tra i vicoli di Ballarò – VIDEO

Continua il viaggio de “Le Iene” tra i vicoli di Ballarò che negli ultimi anni è stata caratterizzata dallo spaccio di crack. La mattina un normale mercato cittadino, la notte si trasforma in un labirinto “dove ti perdi in tutti i sensi” dice Salvo, un ragazzo di Palermo che da più un anno ha smesso di fare uso di crack. “Voglio portare la mia testimonianza avanti affinché i ragazzi non cadono in questa trappola”.
Gli spacciatori pur di attirare nuovi clienti sono disposti a regalare la prima dose, ma con la conseguenza di creare “dipendenza”. Non contano l’età o da dove vieni perché non è la droga a scegliere noi ma al contrario. Marta nel crack ha trovato l’unica compagnia: Dormo in metropolitana. Col Covid ho perso tutto, lavoro e casa. Sono cresciuta con le suore fino a 13 anni perché i miei genitori mi hanno abbandonato. Sono sola. Non ho dove stare se non qui, a Ballarò”.
Emergenza crack a Palermo, servono dei centri d’accoglienza per tossicodipendenti
L’inviato de Le Iene, Nicola Barraco, ha anche incontrato i genitori di Giulio e Diego, due amici morti purtroppo per la droga. Da qualche anno Nino, ex professore di storia e filosofia 76enne, dedica il suo tempo ad aiutare i ragazzi tossicodipendenti del quartiere Ballarò. “C’è una figura nuova che è l’amministratore di sostegno per aiutarli ed avviare un percorso di recupero”. In Sicilia ed a Palermo mancano centri dedicati: “Bisogna fare dei decreti attuativi, non possiamo stare fermi. Abbiamo chiesto al sindaco di Palermo e all’assessore alle Attività Sociali di fare dei centri d’accoglienza a bassa soglia. Pensavano di farne quattro, ma nemmeno uno ne hanno fatto”.
E non si tratta di mancanza di fondi: “Ci sono a disposizione 70 milioni di euro – afferma la consigliera comunale del PD Mariangela Di Gangi – che sono tantissimi e si potrebbe cambiare il volto della nostra città. Ci sono solo parole e piccoli passi avanti sulle carte, ma nessun centro è stato messo a gara”
“Non c’è una sola istituzione responsabile di questo – ha affermato a Le Iene il sindaco di Palermo Roberto Lagalla -. C’è una gara per i centri a bassa soglia, ne saranno aperti tre. I tempi non sono brevi, ma stiamo facendo tutto quello che l’amministrazione comunale può fare”.