I laureandi dell’Università di Palermo hanno scritto una lettera aperta al Rettore Fabrizio Micari chiedendo di poter effettuare di presenza la sessione di laurea del prossimo mese di luglio. Attualmente le disposizioni del Rettore prevedono che ciò avvenga a distanza, con modalità on line. Tuttavia il prossimo giorno 15 è prevista una riunione tra i Rettori delle Università siciliane nell’ambito della quale uno dei punti trattati dovrebbe essere proprio il problema delle lauree di luglio. E i laureandi di Palermo hanno preso carta e penna per avanzare al Rettore una richiesta formale di rivedere la sua attuale posizione. Di seguito il testo integrale della lettera aperta.
L’emergenza sanitaria che ha colpito così duramente il nostro paese, ha avuto pesanti ripercussioni sulla vita di ognuno di noi ed inevitabilmente ha colpito anche il sistema universitario che prontamente si è adeguato per garantire al massimo il diritto allo studio e la prosecuzione delle attività formative di ogni studente.
Esami a distanza, seminari ed approfondimenti via teleconferenza, ricevimento ed assistenza da parte dei docenti svolti dietro un pc. Le difficoltà che ci si sono presentate sono state nuove e molteplici, tuttavia siamo riusciti ad adeguarci al cambio forzato al quale i tempi ci hanno obbligato, non nascondendo, come Lei può bene immaginare, a tratti momenti di sconforto, insicurezza e preoccupazione.
SOGNI E SACRIFICI
Diverse centinaia di Noi concluderanno a luglio il proprio percorso universitario e raggiungeranno la tanto agognata laurea, sintesi di sogni, sacrifici e speranze, pur nostro malgrado trovandoci in una situazione del tutto nuova a carattere emergenziale.
Lei, essendo stato studente prima di noi, comprende bene il significato anche simbolico della proclamazione, della discussione delle tesi, e delle emozioni che quel giorno lascerà indelebili per tutta la nostra vita in ognuno di Noi.
I DATI SCIENTIFICI
Abbiamo letto delle Sue dichiarazioni, rilasciate a mezzo stampa qualche tempo fa, con cui ha deciso di indicare lo svolgimento delle lauree di luglio in modalità a distanza (online).
Esimio Professor Micari, abbiamo deciso di prendere carta e penna per chiederLe, considerato il massimo rispetto per l’alto ufficio che ricopre e per le responsabilità che esso comporta, di poter rivedere la Sua decisione, tenuto conto dei dati scientifici che stanno via via dimostrando come in Sicilia, la morsa del contagio sia meno dura che in altre parti del Paese.
IL PRIMATO DELLA SICILIA
I numeri del contagio a livello nazionale, ed in particolare in Sicilia (fin dall’inizio della emergenza), dopo l’avvio della cosiddetta fase 2, sono confortanti. Nella nostra isola i dati parlano chiaro.
C’è un primato sancito dall’Istituto superiore di sanità: la Sicilia è la regione italiana in cui il virus si trasmette di meno da un individuo all’altro. L’Isola rimane la penultima regione nel rapporto tra contagiati e abitanti (lo 0,069%), con Palermo il capoluogo di Regione, “migliore” sotto questo punto di vista.
CAMBI IDEA
Dal 18 maggio è stata disposta a livello nazionale ed anche in Sicilia la riapertura con le relative misure di adeguamento sanitario di quasi tutti gli esercizi commerciali, (bar, mercati, ristoranti, centri estetici) oltre che del trasporto pubblico regionale.
Per ciò che concerne il mondo universitario, le stesse dichiarazioni del ministro per l’Università e la Ricerca, contenute nel piano del Ministero vanno nell’ottica che ci
sia la possibilità di poter tornare a svolgere esami e sedute di laurea di presenza già a luglio, soprattutto nelle università di zone meno colpite dal contagio.
Le avanziamo la proposta di valutare che la seduta delle nostre sessioni di lauree di luglio possa svolgersi di presenza.
PORTE CHIUSE
Abbiamo immaginato delle sedute ad esempio a porte chiuse, dividendo il numero dei laureandi in più giorni con ogni candidato che potrebbe essere accompagnato da un numero predeterminato di persone dotati dei dispositivi di sicurezza personali, posti a distanza l’uno dall’altro nelle nostre capienti aule magnae e o nelle stanze di grandi dimensioni di cui disponiamo dove si potrebbero celebrare le sessioni.
ESEMPIO VIRTUOSO
Non vogliamo peccare di presunzione o irresponsabilità ma, come Lei sicuramente potrà capire, questo passaggio della Nostra vita è cosi significativo ed importante che non possiamo rassegnarci all’idea che mentre il mondo riapre, la Nostra laurea debba essere discussa da casa.
Possiamo essere un esempio virtuoso di come una ripartenza ordinata e in piena sicurezza per la salute dei dipendenti amministrativi, studenti e professori, sia possibile e possa partire proprio dall’università di Palermo.
Da parte nostra, attraverso tutte le associazioni studentesche che appoggiano e sostengono questa ipotesi, Le assicuriamo ogni tipo di collaborazione e di disponibilità.
Rimaniamo fiduciosi nell’attesa che Lei, il Senato Accademico, e gli organi di governo della nostra Università possiate considerare la nostra proposta.