Lutto nel mondo della ristorazione palermitana e siciliana. Ci ha lasciati Salvatore Cascino, storico chef capostipite di una famiglia che da sempre ha dedicato la propria vita all’arte della cucina e della ristorazione.
Cascino fu l’ideatore e conduttore del Ristorante La Botte 1962, nel Palermitano. Il ristorante fu per anni luogo di riferimento e punto d’incontro per vip e gente dello spettacolo ritrovatosi nel capoluogo. Nel suo menu non poteva mancare l’ ‘Alì Pascià’, irresistibile parfait di mandorle caramellate accompagnato da una colata di cioccolata calda.
Caro Nonno Toti,Al momento non riesco a chiudere occhio e ho deciso di scriverti una lettera che purtroppo non leggerai mai, una lettera dove voglio ricordarti e raccontarti alle persone che non hanno avuto l’onore di conoscerti. Cercherò di scriverla senza commuovermi riportando alla mente tutti i ricordi.La cosa che mi piaceva di te è che avevi sempre una storia da raccontare; mi raccontasti del tuo viaggio in Inghilterra, in America, e non si può non nominare quello in Giappone con il famoso aneddoto del furto del pane. Mi hai fatto innamorare di Palermo con i tuoi racconti.Mi parlavi sempre di questo “Extrabar” dove lavoravi da giovane.Grazie a te ho scoperto Totò, ricordo ancora lo spezzone della vendita della fontana di Trevi, me ne parlavi sempre e ti si illuminavano gli occhi.Ricordo i pomeriggi a suonare insieme il pianoforte, a giocare a carte e a cantare canzoni della tua gioventù. Hai ottenuto il rispetto di tutti quanti.Hai fatto la storia della cucina siciliana, prendendo per la gola pontefici e regine.Ti ho sempre ammirato per i sacrifici fatti per portare avanti la famiglia, come i molteplici lavori che svolgevi. Non dimenticheremo mai la tua dedizione per “la Botte” e il tuo stacanovismo, come non dimenticheremo l’amore che provavi per noi nipoti. Nonno, ti ho sempre portato su un piedistallo per i traguardi che hai raggiunto; penso ancora a quella volta che con gli amici andai a mangiare fuori e ordinammo l’alì pascià, nessuno credeva mai che tu, mio nonno, fossi l’ inventore di questo dolce.Ricordo i cornetti che ci portavi la mattina quando noi ancora dormivamo.Ci sono tantissime altre cose che vorrei urlare al vento, ma preferisco tenermele per me. Spero un giorno di avere la voglia di fare che avevi tu, spero di raggiungere dei traguardi degni del nipote di Salvatore Cascino.Caro nonno, alla fine non sono riuscito a trattenermi e le lacrime mi sono uscite mentre scrivevo.Voglio farti una promessa: sei sempre stato accanto alla nonna in qualunque situazione, ora riposati al resto ci penso io.Ciao Nonno Toti ,Tuo nipote Hermes