Palermo con meno nascite, più morti e meno residenti torna agli anni ’60

E’ quanto emerge dai dati Istat che descrivono l’andamento demografico nel 2020, con il decremento nascite e l’aumento decessi

Quello che ci presenta il rapporto Istat relativo al numero dei residenti a Palermo ed a quello sui matrimoni e sulle nascite al 31 dicembre 2020, dopo 9 mesi di pandemia, è un quadro sconfortante. La popolazione residente di Palermo è crollata fino a raggiungere i numeri che si registrarono più di mezzo secolo fa, nel 1966. È la conseguenza del decremento del numero di nascite, che è stato il più basso mai registrato dal 1960, cioè da quando l’Istat fa le rilevazioni, e dell’aumento del numero di morti, anch’esso è il più alto dal 1960. Un mix di numeri con un saldo negativo che ha frenato la crescita della città.

CALO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE

Il rapporto Istat dice che al 31 dicembre 2020 la popolazione residente a Palermo è pari a 640.720 abitanti. Si riscontra una diminuzione di 6.702 unità, con un decremento di circa l’uno per cento rispetto all’anno precedente. Mentre rispetto al 2018 la diminuzione è maggiore: meno 12 mila abitanti. Questo dato del 2020 è il più basso dal 1966 ad oggi. Il calo è stato determinato oltre che dal saldo negativo fra nascite e decessi, anche dal segno meno nel movimento migratorio.

I NUMERI

Dando un’occhiata ai numeri si rileva infatti che i nati nel 2020 sono stati 5.150, 344 in meno rispetto al 2019 (-6,3%). Accentuando una tendenza alla diminuzione che si rileva ormai da diversi decenni. Mentre i morti, anche a causa della pandemia, sono stati 7.324, con 822 decessi in più rispetto al 2019 (+12,6%). Il saldo naturale (nati – morti) è pari a -2.174. Anche nel 2019 era risultato sempre negativo(-1.008). Gli iscritti sono stati 7.457, in diminuzione del 26,4% rispetto al 2019, mentre i cancellati sono stati 11.985, il 19,5% in meno rispetto all’anno precedente. Questo ha determinato un saldo migratorio negativo, pari a -4.528 (nel 2019 -4.765). A Palermo, inoltre, anche i matrimoni si sono più che dimezzati: dai 2.638 celebrati nel 2019 sono scesi ai 1.259 del corso del 2020.

ANDAMENTO NAZIONALE NEGATIVO

Ma questo risultato registrato a Palermo non è un caso isolato. Anche l’Italia è sempre meno popolata. Negli ultimi 4 anni si sono persi 400 mila residenti. E già nel 2018 si era registrato un livello minimo di nascite, il più basso dal 1860. È questo il quadro della popolazione italiana, presentato dall’Istat nel bilancio demografico del 2018. Nell’ultimo anno, la popolazione residente in Italia è 60.359.546, oltre 124 mila in meno rispetto il 2017. Ed oltre 400 mila in meno rispetto a quattro anni prima. Secondo l’Istat il calo è interamente attribuibile alla popolazione italiana, che al 31 dicembre è scesa a 55 milioni 104 mila unità, 235 mila in meno rispetto il 2017.

PERSI 677 MILA ABITANTI: COME SE FOSSE SCOMPARSA PALERMO

Facendo un raffronto con i dati del 2014 i cittadini italiani residenti sono diminuiti di 677 mila unità, pari alla scomparsa di una città grande come Palermo. Si consideri, inoltre, che negli ultimi quattro anni i nuovi cittadini per acquisizione della cittadinanza sono stati oltre 638 mila. Se non ci fosse stato questo apporto, il calo in Italia sarebbe stato intorno a 1 milione e 300 mila cittadini. Nel quadriennio, quindi, l’aumento di oltre 241 mila unità di cittadini stranieri ha permesso di contenere la perdita complessiva di residenti. I cittadini stranieri iscritti in anagrafe sono 5.255.503, aumentati, rispetto al 2017, di 111 mila (+2,2%) arrivando a costituire l’8,7% del totale della popolazione residente. Il 2018 si caratterizza in Italia, dal punto di vista demografico, anche per il record negativo delle nascite. La diminuzione è’ di 18 mila unità, -4% rispetto al 2017.