Palermo, Miccoli aprirà una scuola calcio dedicata a Falcone
Fabrizio Miccoli ha chiesto scusa alla sorella di Giovanni Falcone, Maria, e si è impegnato ad aprire una scuola calcio alla Kalsa in memoria del giudice.
Oltre alla condanna a tre anni e mezzo, ormai scontata, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, ciò che ha scosso maggiormente l’opinione pubblica sono state le parole espresse da Miccoli in una intercettazione, dove il noto bomber salentino, ex capitano del Palermo, offendeva brutalmente la memoria del magistrato. In quella conversazione con Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa, Miccoli aveva infatti definito Falcone “fango”, usando un linguaggio che non solo danneggiava la figura del giudice, ma che si ripeteva anche in altre occasioni.
Era il periodo tra il 2010 e il 2011, quando Miccoli militava nel Palermo, amato dai tifosi. Il contesto delle indagini che lo coinvolsero riguardava una richiesta di recupero crediti da parte di Lauricella, in merito alla vendita della discoteca “Paparazzi” di Isola delle Femmine. Le indagini della Dia portarono alla condanna dell’ex calciatore, che ormai ha alle spalle quel capitolo legale.
Ciò che è rimasto irrisolto per tanto tempo era la questione morale, legata a quelle frasi offensive. Miccoli ha sempre chiesto scusa e, in questo lungo percorso di redenzione, ha mostrato segni di vero pentimento. Il perdono, però, è arrivato solo ora, durante la sua visita a Palermo, dove è tornato per assistere alla partita contro il Cittadella, persa dal Palermo. L’evento più significativo della sua visita è stato l’incontro con Maria Falcone presso la Fondazione Falcone, durante il quale, secondo quanto riportato dalla stampa, ha chiesto scusa e ha ricevuto il perdono dalla sorella del giudice.
Successivamente, Miccoli ha visitato la sede del club Curva Nord 12, dove circa duecento tifosi lo hanno accolto con una calorosa coreografia, tra cori e fumogeni, per ringraziarlo della sua visita a Palermo dopo cinque anni di attesa e per il suo contributo a onorare la maglia durante gli anni trascorsi in Sicilia. Alla fine, ha assistito alla partita allo stadio “Barbera”, ma senza il sorriso di una vittoria che avrebbe reso ancora più speciale la sua due giorni di ritorno in città, carica di emozioni e significato.