“I problemi della città sono sotto gli occhi di tutti e basta un’ondata di maltempo per mandare in tilt la città. Mi aspetto quindi che Orlando non faccia come il manager innamorato della sua azienda che non ha il coraggio di fermare la produzione o fare i necessari tagli portandola al crack. Faccia piuttosto l’ultimo gesto d’amore: dichiari il dissesto, metta un punto con il passato e dia alla città la possibilità di ripartire in pochi mesi”. Un attacco duro, diretto, quello di Carmelo Miceli, deputato del Pd che, intervistato qualche giorno fa da PalermoLive, aveva dichiarato quanto fondamentale sia per la ripartenza della città potere contare su volti nuovi. E se in quel caso Miceli non risparmiò commenti negativi su Miccichè e compagni, questa volta, forse un po’ a sorpresa, i suoi strali colpiscono proprio un simbolo storico della sinistra palermitana.
“Dinanzi al blocco del piano triennale delle opere pubbliche e all’impossibilità oggettiva di una solidarietà governativa per la copertura delle perdite delle partecipate, delle spese legali e dell’anticipazione di liquidità, dinanzi alla oggettiva riduzione dei servizi che i cittadini stanno subendo, dinanzi alla proiezione di una pressione fiscale ai massimi anche in caso di riequilibrio, credo che Orlando – afferma Miceli – debba fare l’unica cosa che uno come lui può fare: dichiarare il dissesto e consentire alla città di rinascere”.
“Il dissesto va dichiarato oggi, evitando di perdere mesi preziosi per l’economia cittadina. Non farlo oggi significherebbe lasciarlo fare d’imperio ad altre autorità o, peggio, al prossimo sindaco e al prossimo Consiglio Comunale come primo atto tra un anno, perdendo anche i fondi del Pnrr. Niente di più sbagliato. Niente di più mortificante per chi ha dedicato tutta la sua vita a Palermo”.
“Le periferie hanno sofferto, come è successo in tutta Italia e in Europa. C’è stato un cambio climatico notevole, ma non significa non accelerare, soprattutto in quelle opere pubbliche che qualcuno vorrebbe non realizzare. Opere che servono invece a rendere più vivibile la città e a limitare i danni di questo cambio climatico”. Su tutte, secondo Orlando, quella che comprende il sistema fognario di Partanna-Mondello, area interessata recentemente da forti allagamenti che hanno portato a danni ad auto e abitazioni. “È tutto previsto ed in corso d’opera e chi blocca queste procedure se ne assuma le responsabilità. Va anche detto che nell’attuale piano triennale in corso di valutazione da parte del Consiglio Comunale, non risultano essere inserite opere da destinare a tale scopo.”