Palermo, Mirri: “Se lasciamo indietro i tifosi perdiamo l’anima del calcio. Il Palermo è loro”
Nel corso della trasmissione “Di padre in figlio”, andata in onda su Rai Tre nella serata di sabato 14 settembre, il Presidente del Palermo, Dario Mirri, ha parlato della sua grande passione per i colori rosanero, che lo ha spinto nell’estate del 2019 a rilevare le quote societarie, dando vita ad un nuovo progetto di rilancio in seguito al fallimento della vecchia U.S. Città di Palermo.
Di seguito i passaggi più significativi del suo intervento.
“I palermitani hanno una passione per la squadra che è enorme: perché il Palermo è Palermo e Palermo è il Palermo, non c’è distinzione tra le due cose – ha spiegato Mirri –. La squadra è fallita tante volte, ricordo che nell’86 siamo rimasti un anno senza calcio in città. Per i tifosi è stato un vero lutto, hanno perso un pezzo della loro vita. Cinque anni fa, quando il Palermo non riuscì ad iscriversi al campionato, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso fortemente di ripartire. L’estate del 2019 è stato l’inizio di tutto questo”.
“Abbiamo voluto immaginare un club completamente diverso – ha continuato a raccontare il Presidente dei rosa –. Ricordo che la prima volta che parlai pubblicamente mia moglie mi chiese: “Non ti prepari che devi fare la conferenza stampa?” Io risposi che non mi dovevo preparare, avevo già tutto scritto nel cuore, studio da 50 anni e so quello che il Palermo deve essere. Avevo ben chiaro quello che volevo fare – ha affermato Mirri –, fondare una società sui tifosi. Sono stato 50 anni in quel posto in tribuna, condividevo con i vicini di posto i più intimi affetti. Il tifoso non è superfluo, ma è principale per il Palermo e la sua storia. Se lasciamo indietro i tifosi perdiamo l’anima del calcio. Il Palermo è dei tifosi“ – ha concluso il numero uno di Viale del Fante -.
Fonte Immagine: sito ufficiale Palermo Fc
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