Palermo-Modena, Toni: “Il mio inizio e la mia consacrazione, i rosa possono risorgere”
Modena è la città che gli ha dato i natali, Palermo è quella che lo ha visto affermarsi come calciatore. Luca Toni, ex bomber dei rosa e della Nazionale, racconta ai microfoni de “La Repubblica” le emozioni di un match che per lui non sarà uno dei tanti. Ecco le sue parole.
“Cosa rappresentano per me Palermo e Modena? Da Modena sono partito e a Palermo sicuramente mi sono affermato. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile della squadra della mia città. All’epoca – racconta Toni – non c’era il Sassuolo e il Modena era l’unico punto di riferimento. Andavo allo stadio a fare il tifo e spesso facevo il raccattapalle. Mi allenavo con tanti ragazzi, alcuni dei quali sono riusciti ad arrivare nel calcio che conta. Nomi? Cristiano Doni, Lele Adani, Davide Dionigi. Ogni stagione qualcuno riusciva ad affermarsi”.
Poi la consacrazione a Palermo: “Che periodo è stato? Mio figlio Leo si guarda spesso i video di quel periodo – rivela l’ex centravanti rosanero –. L’altro giorno è rimasto impressionato dal Palermo-Triestina della promozione, con lo stadio strapieno. Mi ha chiesto se era veramente tutto così o se fossero immagini finte. Solo attraverso i suoi occhi mi rendo conto di cosa è stato quel Palermo. L’altro giorno mi sono proprio emozionato. Avevamo una squadra fortissima, però vincere non è mai facile, visto che il Palermo non andava in A da 30 anni”.
“Stagione fallimentare per Dionisi? Allenare a Palermo non è come allenare qualsiasi altra squadra: sai che devi vincere per forza – dichiara Toni -. Sicuramente a Palermo hanno sbagliato qualcosa. E se ne sono accorti. La fortuna è avere una società forte alle spalle che capisca il momento. L’importante è capire i propri errori, sapere cambiare e ripartire, perché c’è ancora tempo per raddrizzare la stagione e centrare gli obiettivi” – conclude -.
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