Palermo, morta per un’infezione dopo un intervento: aperta un’inchiesta

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Era stata ricoverata per un infarto ma l’avevano operata con successo: una misteriosa infezione contratta all’ospedale l’ha stroncata in pochi giorni, a soli 66 anni, ne avrebbe compiuti 67 il 20 giugno. Riscontrando l’esposto presentato dai suoi congiunti, che si sono affidati a Studio3A, la Procura di Palermo, per il tramite del Pubblico Ministero dott.ssa Clio Di Guardo, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, per fare piena luce sul decesso di Giovanna Garofalo, residente in città, avvenuto il 25 maggio scorso al Policlinico. Il Sostituto Procuratore ha altresì disposto l’autopsia sulla salma della vittima per la quale ha affidato l’incarico quest’oggi, martedì 28 maggio 2024.

Come riferito dai figli della donna nella loro denuncia querela depositata lo stesso 25 maggio avanti il commissariato di Pubblica Sicurezza stazione di Oreto, nella serata del 12 maggio la signora Garofalo lamentava forti dolori al petto, ragion per cui è stata condotta al Pronto soccorso dell’ospedale Buccheri La Ferla dove, dopo la visita specialistica presso il reparto di Cardiologia, hanno accertato che la paziente aveva un infarto in corso.

La sessantaseienne è stata quindi trasportata al Policlinico e sottoposta subito nell’unità operativa di cardiochirurgia ad un intervento di angioplastica, andato a buon fine. Avrebbe dovuto subire un’altra operazione per migliorare ulteriormente la circolazione nei vasi sanguigni, che tuttavia è stata sospesa: il 15 maggio infatti la paziente è stata trasferita di reparto avendo contratto un’infezione che aveva richiesto una cura antibiotica prima di poter tornare in sala operatoria. Ma da qui la situazione è precipitata.

L’indomani, 16 maggio, la donna è stata ricoverata in Terapia Intensiva essendo subentrata una ulteriore infezione, con la febbre che le era salita fin quasi a 40 gradi e lo stomaco e l’intestino che le si erano gonfiati a dismisura. I medici le hanno somministrato tre diversi tipi di antibiotico, ma la terapia non ha sortito effetti e alle 4 di notte del 25 maggio i figli sono stati avvisati del decesso della madre per arresto cardiaco dovuto alle complicanze della sepsi.

Sconvolti dal dolore, non riuscendo a capacitarsi dell’improvviso, tragico epilogo e nutrendo forti dubbi e perplessità sulla gestione e le cure prestate alla loro cara al Policlinico, i familiari della vittima hanno presentato un esposto alla magistratura chiedendo di accertare le esatte cause della morte ed eventuali responsabilità in capo ai sanitari che l’hanno seguita e, attraverso il consulente per la SiciliaAlessio Tarantino, per essere assistiti si sono rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, in collaborazione con l’avvocato Ornella Maria Cialona, del foro di Palermo.

Istanze prontamente riscontrate dalla Procura palermitana con la Pm dott.ssa Di Guardo, che ha posto sotto sequestro e vagliato le cartelle cliniche, aperto un fascicolo d’indagine e disposto gli accertamenti tecnici non ripetibili sulla salma, i cui risultati saranno determinanti per dare le prime risposte ai familiari. L’incarico è stato conferito nella mattinata di oggipresso gli uffici della Procura al medico legale dott.ssa Elvira Ventura Spagnolo: alle operazioni peritali, che dovrebbero svolgersi nella giornata di domani, mercoledì 29 maggio, presso la sala autoptica del Policlinico, parteciperà come consulente tecnico per la parte offesa anche il medico legale dott. Mario Guarino messo a disposizione da Studio3A. Una volta ultimato l’esame l’autorità giudiziaria darà il nulla osta alla sepoltura e i figli di Giovanna Garofalo potranno fissare la data dei funerali.