Palermo ricorda il maresciallo maggiore Vito Ievolella ucciso dalla mafia

Il maresciallo maggiore dei carabinieri Vito Ievolella fu ucciso in piazza Principe di Camporeale il 10 settembre 1981 da sicari mafiosi

Palermo ricorda oggi il maresciallo maggiore dei carabinieri Vito Ievolella, ucciso in piazza Principe di Camporeale il 10 settembre 1981 da sicari mafiosi. Il militare era a bordo della sua Fiat 128, dove stava aspettando, insieme alla moglie, la figlia Lucia, impegnata in una lezione di scuola guida. Gli assassini lo affiancarono con un’altra vettura esplodendo numerosi colpi di fucile e pistola.

In una cerimonia commemorativa, svoltasi stamani sul luogo del delitto, il sindaco Roberto Lagalla ha ricordato il valore e il contributo di Ievolella nella lotta alle mafie. “Di Vito Ievolella, instancabile servitore dello Stato, ricordiamo il coraggio e l’impegno grazie al quale riuscì a far luce negli affari delle cosche di Cosa nostra più forti dell’epoca. Attraverso lui rendiamo omaggio al lavoro che ogni giorno svolgono donne e uomini dell’Arma dei Carabinieri che, con instancabile spirito di servizio, garantiscono la sicurezza di tutti noi”. Così ha dichiarato il primo cittadino.

La deposizione di una corona d’alloro sulla lapide dedicata al caduto è avvenuta alla presenza del Generale di Brigata Giuseppe De Liso, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo, della Prof.ssa Lucia Assunta Ievolella, figlia del decorato e delle più alte Autorità civili e militari locali. Presente anche una rappresentanza di presidi e alunni di istituti scolastici palermitani e dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Successivamente, presso la locale Sezione A.N.C. di Palermo, l’Ing. Ignazio Buzzi, Ispettore Regionale per la Sicilia, ha consegnato, come deliberato dalla Presidenza Nazionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, la tessera sociale, quale socia d’onore, dell’A.N.C. e il relativo diploma alla figlia del caduto.

 

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