Palermo, è boom di orti urbani: cittadini sempre più dediti al biologico
Così come avviene da tempo nelle grandi metropoli del mondo, anche a Palermo è tempo di darsi all’agricoltura. Fausto (Associazione Gli Orti delle Fate): “Per i palermitani una preziosa valvola di sfogo”
In quella colata di cemento senza soluzione di continuità che è divenuta Palermo, è tuttavia ancora possibile scorgere qualche porzione di verde. Basta osservare la città tramite google map per accorgersi quanto poche, e per questo preziose, siano le aeree verdi rimaste illibate. Natura sottratta al sacco edilizio che, negli ultimi decenni, ha letteralmente cancellato quella splendida conca d’oro il cui nome deriva dalla moltitudine di agrumeti che la caratterizzavano. Oggi, fortunatamente, i più recenti piani regolatori non hanno previsto nuove colate di cemento. Anzi, ciò che si cerca di fare, spesso tramite la creazione di parchi, è valorizzare al massimo gli spazi verdi rimasti.
PALERMO COME LE GRANDI METROPOLI NEL MONDO
Ma è un fenomeno in particolare quello di cui vogliamo parlarvi, legato alla passione per l’agricoltura biologica scaturita dalla crescente cultura di una sana alimentazione. Orti urbani si chiamano, e Palermo, negli ultimi anni ne ha visti spuntare come funghi. Un fenomeno da tempo ampiamente diffuso presso le aeree metropolitante di mezzo mondo e che oggi, grazie a diverse associazioni, sta prendendendo sempre più piede nel capoluogo siciliano. Tra queste, particolarmente attiva è l’Associazione Culturale “Gli Orti delle Fate” nata senza scopo di lucro nel 2014. Questo è quanto si può leggere nel loro sito.
“La nostra comunità si caratterizza quale crogiuolo di diverse identità culturali, religiose, linguistiche, appartenenti a diverse nazionalità, uniti da una comune passione e voglia di condividere valori positivi. Vi assicuriamo che è uno spettacolo vedere campi coltivati con fiori, ortaggi di provenienza locale ed ortaggi di provenienza straniera. Soprattutto da parte di coloro che hanno visto la rinascita di terreni lasciati incolti da quando l’agricoltura tradizionale ha lasciato il posto a quella intensiva”.
Contattato da Palermo Live ci spiega meglio l’iniziativa il signor Fausto.
UNA VALVOLA DI SFOGO
“Viviamo un momento difficile a causa della pandemia, e proprio per questo siamo ben lieti di osservare un incremento delle persone dedite all’agricoltura. La gente di questi tempi ha bisogno di distrazioni, dunque quale migliore occasione se non quella di stare a contatto con la natura unendo l’utile al dilettevole. Per i palermitani si tratta di una vera e propria valvola di sfogo. Pagando una quota d’iscrizione trimestrale per la gestione delle aree da coltivare, si ha diritto all’acqua, agli attrezzi e all’agronomo che funge da tutor. Un aspetto che reputo interessante è legato all’eterogeneità dei partecipanti. Tante donne, molti giovani e pensionati che preferiscono ottenere i frutti del proprio sudore anzichè starsene a casa.”
DIVERSI SITI
“Abbiamo più di un sito a Palermo, quello di via Partanna, i due siti all’interno di villa Spina alla Palazzina Cinese. E poi – conclude Fausto – quelli di villa Bordonaro, che furono i primi risalenti a quattro anni fa, ai quali recentemente abbiamo aggiunto altro terreno coltivabile fino alla zona che lambisce il parco Case Rocca.”