Palermo, parla Gardini: “Commesso errori, ma obiettivo rimane Serie A”

L’amministratore delegato del Palermo, Giovanni Gardini, ha fornito un focus a tuttotondo sul mondo rosanero, parlando di presente e di obiettivi futuri. Queste le sue parole a Radio Serie A.

Carriera – “Ho avuto la fortuna in 35 anni di carriera di fare tutte le categorie. Ho iniziato a Padova nel 1989. Il calcio è cambiato radicalmente. Eravamo in 5 35 anni fa, oggi a Palermo nella parte business siamo in 50. Per fare calcio devi essere un’azienda, devi avere contezza dei numeri e dei loro effetti, di tutte le normative e di ciò che ne consegue. Tutto ciò che ruota attorno al sistema si è evoluto,, a parte un aspetto: l’impiantistica sportiva“.

La scelta Palermo – “Mi ha affascinato sicuramente la piazza per valori e potenzialità enormi, ma anche e soprattutto il provare a fare qualcosa di diverso in questo mondo. L’obiettivo era quello di costruire un’azienda e di strutturarla. Abbiamo fatto tante attività, il Centro Sportivo su tutte. Un viaggio in continua evoluzione per cercare di consegnare ad una città così importante qualcosa di unico. Il focus della piazza è in Serie A e collima con i nostri desideri. Tutti gli sforzi oggi, domani e dopo domani verranno fatti per raggiungere questo obiettivo“.

Renzo Barbera – “Un solo obiettivo: 2032. Noi oggi abbiamo una convenzione che scade nel 2026. Abbiamo investito tantissimo per rendere lo Stadio utilizzabile ma non possiamo più aspettare. Dobbiamo firmare una nuova convenzione entro il 31 marzo, anche per partecipare al bando per Euro 2032. Tutti devono correre e lavorare per dare alla città di Palermo quello che meritano i palermitani, i tifosi e anche la Società per tutti gli investimenti fatti in questi anni. Di recente abbiamo organizzato delle attività collaterali. A San Valentino, ad esempio, abbiamo messo a disposizione i nostri Sky Box per gli innamorati. O il “Rosanero kids”, il carnevale allo per bambini al “Barbera”. Eventi che devono rientrare nella normalità dei match day. Attenzione però, dopo essere intervenuti per rattoppare tanti vuoti lasciati negli ultimi 30 anni, ci siamo assunti l’onere però adesso il punto è che o si chiude o si arriva ad una soluzione definitiva che ci permetta di non fermarci e prevedere ulteriori investimenti per un nuovo impianto, altrimenti qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di dire alla città e ai tifosi che bisogna fare diversamente“.