Palermo, Ponte Oreto a rischio crollo. Gelarda (Lega): “19 anni di nulla”

Un duro documento dell’Ufficio Città Storica invita ad interventi immediati ed urgenti. Il commento del capogruppo del Carroccio: “Situazione nettamente peggiorata”.

ponte via Oreto

Il Ponte Oreto, sito nell’omonima via della II Circoscrizione di Palermo, è a rischio crollo.

A dichiararlo nero su bianco è un documento dell’Ufficio Città Storica del capoluogo siciliano che certifica, ove ce ne fosse ancora bisogno, un quadro di incuria e degrado delle strutture. Una situazione che vi avevamo già documento anche nello scorso mese di gennaio, mostrando le foto di un evidente usura dettata dal tempo e da anni di mancata manutenzione.

LO STATO DEL PONTE ORETO

A proposito dello stato del Ponte Oreto, l’Ufficio Città Storica del Comune di Palermo, con un documento inviato il 6 aprile ai principali organi comunale, definisce una “sommaria contezza delle condizioni di degrado e ammaloramento delle strutture dell’opera, immediatamente visibili alla semplice ricognizione esterna”.

ponte via Oreto

A tal proposito, “chiede con massima urgenza, ogni utile iniziativa o provvedimento per l’esecuzione immediata degli interventi urgentissimi di manutenzione straordinaria”. Lavori “assolutamente necessari per la riparazione e ricostituzione della funzionalità originaria delle componenti strutturali e delle opere accessorie, impiantistiche e funzionali. Ciò in modo da evitare l’ulteriore deperimento delle strutture che potrebbe, realisticamente, compromettere la stabilità dell’opera”.

A tal proposito, viene chiesto “il risanamento di tutte le strutture in cemento armato ammalorate; l’impermeabilizzazione dell’impalcato; la fornitura e posa in opera di giunti di dilatazione tra i corpi a contatto; il rifacimento impianto di smaltimento delle acque meteoriche; il risanamento dei parapetti”.

Inoltre, l’Ufficio Città Storica sottolinea la necessità di una “riduzione al minimo possibile, nelle more di eseguire gli interventi di riparazione, dei pericoli per la pubblica incolumità (sia per l’utenza pedonale e veicolare che attraverso il Ponte Oreto, che per l’utenza della sottostante via Emanuele Paternò)”. Allerta derivante “dal rischio di cedimenti, anche localizzati, delle strutture del Ponte e/o di parti anche non strutturali dello stesso”. Ciò attraverso “la chiusura totale della struttura o quantomeno l’inibizione dei passaggi pedonali e la limitazione del traffico al solo transito di veicoli leggeri“.

LE PAROLE DI IGOR GELARDA (LEGA)

Sull’argomento si è espresso il capogruppo della Lega a Sala delle Lapidi, Igor Gelarda.

“Calano come un macigno, ma sono tutt’altro che inaspettate le parole dei tecnici della città storica sul ponte Oreto – dichiara l’esponente del Carroccio -. Tecnici che vorrebbero addirittura la chiusura totale del ponte per la riduzione dei pericoli di pubblica incolumità, ma “ove non fosse possibile” alcune limitazioni importanti. Già una relazione del 2002, dell’università di Palermo, parlava del rischio di crolli localizzati della struttura.

ponte via Oreto

“In questi 19 anni non è stato fatto praticamente nulla, e quindi la situazione è nettamente peggiorata. Non esiste neanche un progetto esecutivo fatto in tutti questi anni dall’amministrazione comunale – sottolinea Gelarda -. Più volte sono intervenuto denunciando la precarietà di questo ponte e il pericolo per pedoni e automobilisti. Oggi, finalmente, anche se con enorme ritardo il sindaco Orlando si vede costretto a cominciare i lavori per mettere in sicurezza il ponte”.

PALERMO E IL TRAFFICO

L’esponente leghista si focalizza sul controllo del traffico urbano, già messo in croce dai numerosi cantieri cittadini e dallo stallo della situazione sia sul Ponte Corleone che sul canale Mortillaro.

ponte via Oreto

Tutto ciò significherà il caos in quella zona che si aggiunge a ciò che abbiamo nel resto della città.
La carreggiata sarà quasi dimezzata e impedito il transito ad autobus e agli autocarri con più di 35 quintali (oggi il limite è 19 tonnellate!! ) . Vero è che secondo il comune ci sono già i soldi per i lavori , ma la contestuale riduzione del transito al ponte Corleone, l’impossibilità di passaggio di mezzi pesanti sul ponte in via Messina Marine, I lavori in via Crispi e via Roma, la chiusura di viale Regione all altezza di via Principe di Paternò fanno sì che Palermo e ormai Tagliata in due.

Con buona pace degli automobilisti e di chi ha fatto diventare Palermo la città più trafficata d’Italia. I palermitani sono prigionieri di un gruppo di persone politicamente inadatte a gestire la città . E anche se andranno via tra un anno i danni fatti ai palermitani, purtroppo, li pagheremo per tantissimo tempo”.

LE PAROLE DI DARIO CHINNICI

“La situazione disastrosa del Ponte Oreto di Palermo purtroppo non è una novità: da anni denunciamo lo stato impietoso di una struttura che avrebbe avuto bisogno di interventi urgenti e immediati già due decenni fa, mentre i fondi Fas restano fermi nei cassetti e tutto questo è inaccettabile. Oggi ci ritroviamo con il ponte a rischio cedimenti e il Rup che ne chiede la chiusura, anche se parziale, e non può consolare il fatto che questa volta i fondi per gli interventi in somma urgenza ci siano.

È scandaloso che per tutto questo tempo non si sia mosso un dito: i cantieri, quando partiranno, si sommeranno alle restrizioni del Ponte Corleone e di via Crispi facendo impazzire la circolazione. Un disastro annunciato e ampiamente evitabile, di cui questa amministrazione dovrà rendere conto alla città”.

LE DICHIARAZIONI DI FRANCESCO SCARPINATO (FdI)

“Dopo il ponte Corleone, il comune di Palermo è pronto a restringere anche il ponte Oreto per problemi di sicurezza e la conseguenza sarà mandare in tilt il traffico di tutta la città. Una situazione che l’amministrazione Orlando conosceva da tempo ma per la quale non ha mosso un dito e il risultato è aver messo a rischio per anni l’incolumità di pedoni e automobilisti, mentre ora si deve correre urgentemente ai ripari. Questa amministrazione ha già fatto abbastanza danni a Palermo, si dimettano e mettano fine in anticipo a questo scempio”.