Un paradosso, un controsenso… Una città blindata per impedire la movida notturna ma a poche centinaia di metri, in via Crispi, diverse prostitute battono indisturbate in strada. Con tanto di mascherina protettiva. Nel nostro giro perlustrativo notturno ne abbiamo incontrate tante e nessuna sembrava agire preoccupata di essere “beccata”.
In tempo di covid, in cui il distanziamento sociale è la priorità, si punta tutto al contrasto della movida notturna, con decine e decine di uomini delle forze dell’ordine impegnate a pattugliare le zone dei pub e si dà poca attenzione al fenomeno della prostituzione. Per carità, è lecito evitare gli assembramenti di giovani sprovveduti, ma è quantomeno illogico che nessuno si preoccupi che ci siano persone che vendono il proprio corpo liberamente ad estranei, per la strada, in un momento così delicato per la salute pubblica.
Quasi all’ingresso del porto, in abiti succinti e borsetta, ci sono due donne. Alzano il pollice, provano ad attirare l’attenzione delle automobili che passano. Un uomo senza mascherina si ferma, chiede quanto vogliono. Una delle due risponde “30 euro”, poi sale in macchina. Inizia il giro.
– Come faranno a mantenere il distanziamento sociale?
– Terranno la mascherina durante l’atto?
Domande banali e provocatorie, non di certo mirate a strapparvi un sorriso, piuttosto un po’ di indignazione. Perché è giusto essere fiscali per garantire sicurezza tra il popolo della movida o nei mercatini, ma se davanti ad un “fenomeno complicato” da gestire come quello della prostituzione ci si gira dall’altra parte o non si tiene il pugno duro e altrettanta fiscalità, tutto rischia di essere vanificato. E la sicurezza, tanto decantata, e i sacrifici di questi mesi, vanno a farsi benedire.