“Hanno rubato quello che non sono riusciti a portare via, in una notte è andato tutto distrutto”. Questo l’amaro sfogo di Rosaria Inguanta, dirigente della scuola Madre Teresa di Calcutta di via Fiume 14, a Palermo.
La preside non nasconde la rabbia e la delusione per quanto accaduto nella scuola che in città è divenuta simbolo di integrazione. Nei due plessi, quello di via Fiume danneggiato e quello di via Perez, studiano ragazzini cinesi, bengalesi, palermitani, ghanesi, nigeriani. Tante culture diverse che dialogano e collaborano tra loro, grazie al sostengo di insegnanti, educatori del sostegno e assistenti alla comunicazione.
Anni di impegno, volontà e passioni spazzati via in una sola notte. I vandali hanno aperto tutti gli armadi, rubando materiale didattico e informatico, e sparso il materiale didattico per i corridoi. “Devo cercare di trovare la motivazione per andare avanti – aggiunge la dirigente – Certo la troverò perché il nostro lavoro deve proseguire, ma oggi è davvero dura”.
“Siamo vicini alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo ‘Madre Teresa di Calcutta’ a tutto il personale, agli studenti come alle loro famiglie. Le scuole sono presidi di legalità e di cultura e in questo caso anche di integrazione, bisogna dunque difenderle di più. Purtroppo Palermo sta vivendo una fase in cui la recrudescenza della microcriminalità sta minando quotidianamente la serenità dei cittadini, serve un controllo maggiore del territorio e una massiccia presenza dello Stato”. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Vito Cassata segretario generale Cisl Scuola Palermo Trapani, dopo aver appreso del raid vandalico subito dalla scuola Madre Teresa di Calcutta di via Fiume.
In foto il plesso di Via Perez