Palermo, gli “insospettabili” accusati di essere vicini alla mafia: i NOMI dei 18 arrestati
Colpo al mandamento di Resuttana. La Polizia di Stato, su delega della DDA della Procura della Repubblica di Palermo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, concorso in associazione di stampo mafioso, detenzione di arma comune da sparo.
Il provvedimento scaturisce da una complessa indagine che avrebbe consentito di definire l’organigramma della famiglia mafiosa di Resuttana. Il quadro indiziario, accolto dal GIP di Palermo, ritiene gli odierni destinatari dei provvedimenti di cattura coinvolti nella gestione di attività criminali come la riscossione del pizzo a commercianti e imprenditori, nonché il controllo e la gestione dei servizi funerari presso l’ospedale di Villa Sofia di Palermo (QUI TUTTI I DETTAGLI).
La “zona grigia” degli insospettabili
Il quadro indiziario, riconosciuto dal gip, ha dimostrato il capillare controllo del territorio esercitato dal sodalizio criminale anche attraverso la contiguità con alcuni professionisti di settore o appartenenti al locale mondo imprenditoriale. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo, in qualità di indiziati, figurano infatti alcuni insospettabili, appartenenti alla “zona grigia” ed espressione delle contiguità tra professionisti locali, medi e piccoli imprenditori ed esponenti, anche apicali, del sodalizio criminale investigato.
Emergono così le figure di un commercialista, gravemente indiziato di associazione di stampo mafioso in qualità di consigliere economico del capo mandamento; di un notaio, sospettato di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso; di un imprenditore edile, sospettato di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso; di un imprenditore attivo nel settore della vendita di calzature, sospettato di concorso in associazione di stampo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ed infine un imprenditore attivo nel settore della locale ristorazione, ritenuto gravemente indiziato di associazione di stampo mafioso.
Eseguito anche il sequestro preventivo delle società ALMOST FOOD s.r.l.s. e la GBL FOOD s.r.l.s. che gestiscono la nota catena di esercizi commerciali con insegna “Antica polleria Savoca”. Tale provvedimento ablatorio è suffragato dal documentato controllo da parte del sodalizio criminale delle attività economiche con forme di penetrazione tale da poter rientrare nella nozione di “impresa mafiosa”.
18 arresti a Palermo, i NOMI
Sono finiti in carcere: Agostino Affatigato, Benedetto Alerio, Salvatore Castiglione; Settimo Giuseppe D’Arpa, Girolamo Federico, Giuseppe Di Maria, Salvatore Genova; Carlo Giannusa, Sergio Giannusa, Francesco Leone, Giuseppe Mesia; Michelangelo Messina, Mario Muratore, Mario Napoli, Giovanni Quartararo e Michele Siragusa.
Agli arresti domiciliari, invece, Sergio Tripodo e Francesco Balsameli.
Le parole di Lagalla
“Esprimo grande soddisfazione e ringraziamento alla Squadra mobile di Palermo e allo Sco per l’operazione che ha portato a disarticolare il mandamento mafioso di Resuttana”, ha commentato il sindaco Roberto Lagalla. “L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo alla quale va la mia gratitudine, spezza il legame di Cosa nostra in questo quartiere con una fetta di imprenditoria e dà un duro colpo all’influenza estorsiva esercitata sulle attività commerciali”.