C’è chi è ricorso a mogli chi a figli, improvvisatisi barbieri con risultati più o meno lusinghieri. Rasature sghembe, peluria eccedente e basette disallineate hanno fatto bella mostra di sè sui social, quasi a volere ribadire il detto:”A ognuno il proprio mestiere”. Ma ciò, chiaramente, per quanto riguarda gli uomini. Perchè, diciamocelo, quello delle donne, in tema di capigliatura è un mondo a parte. E se su Amazon, in tempo di lockdown, raggiungendo le case di migliaia di famiglie le macchinette tagliacapelli hanno conosciuto il picco del loro mercato, lo stesso non sarebbe mai e poi mai potuto accadere per i caschi da parucchiere, oggetto professionale prettamente femminile. Al massimo via di tinte copri riscrescita in attesa del liberi tutti.
Ecco dunque che oggi, neanche tanto a sorpresa si registrano le prime, lunghe file davanti a centri estetici, parruccherie ma anche barbieri. Un sold out che farà certamente piacere ai professionisti del settore, chiamati ad attenersi a ferree regole anti contagio ma, al contempo, sotto osservazione per quanto riguarda i temuti aumenti di prezzi.
“Per chi ha rispettato le regole e le norme sulle chiusure dal 9 marzo questo è il primo giorno di lavoro. Abbiamo lavorato per giorni per rendere il taglio di capelli e i nostri servizi più sicuri possibili”. A parlare è Nunzio Reina, presidente dell’area Immagine e Benessere di Confesercenti Sicilia che oggi ha riaperto il suo salone di parrucchiere in via XX Settembre a Palermo. “In questi mesi ho condotto una guerra contro gli abusivi che hanno continuato a lavorare nonostante il lockdown mentre noi che abbiamo rispettato le norme e abbiamo gli strumenti per lavorare in sicurezza no”. Il riferimento è chiaramente al grave episodio accaduto a Campofranco (Cl), dove un barbiere abusivo ha infettato i clienti.
NIENTE AUMENTO DI PREZZI…SI SPERA
Non aumenteremo i prezzi, sarebbe un modo per approfittare di questa situazione e noi non lo faremo. Il kit ci costa da 3 a 4 euro, ma non possiamo badare a spese – assicura il rappresentante di categoria – .I clienti vengono per appuntamento uno alla volta e dopo ogni taglio sanifichiamo tutto. Per noi la salute e la sicurezza vengono prima di ogni cosa. Il nostro è un servizio che è mancato. Da quando è iniziata a circolare la notizia della prossima riapertura i nostri telefoni non hanno smesso di squillare. Non abbiamo bisogno aiuti malo Stato deve darci una mano abolendo le tasse del 2020 e mettendoci a regime nel 2021. Quanto perso non lo potremo mai più recuperare”.