Un’emergenza cronica, un pasticcio nella gestione dei fondi, denaro utile alla comunità che rischia di essere perduto. Sono gli ingredienti di quanto sta accadendo a Palermo in merito alla realizzazione di nuovi Centri Comunali di Raccolta, operazione alla quale sono destinati sei milioni di euro di fondi extracomunali. Sono tuttavia emerse alcune problematiche: ad esempio, la richiesta per via Massimo Felice, in zona Michelangelo, di fondi non solo per le maxi isole ecologiche ma anche per la costruzione di un asilo.
Un vero pasticcio che nei mesi scorsi è stato denunciato dai consiglieri Antonino Randazzo, Pasquale Tusa, Emanuela Lo Nardo e Giacomo Pierangela Cuticchio. Ora è una corsa contro il tempo per evitare di perdere il finanziamento: il collaudo delle opere deve infatti avvenire entro il primo trimestre del 2026 ma la gara per i lavori dev’essere indetta entro il prossimo settembre. La Regione ha inoltre tre mesi per dare il suo parere preventivo.
Tempistiche strette, quindi, che impongono rapidità nella scelta dei siti in cui far sorgere i sei CCR, tenendo conto delle problematiche emerse. “Sono sei i milioni di euro di fondi extracomunali che Palazzo delle Aquile rischia di perdere se non vengono realizzati alcuni Centri Comunali di Raccolta, diventati nevralgici per cercare di limitare un’emergenza cronica come quella dei rifiuti, che da tempo immemorabile attanaglia la nostra città”. Così aveva dichiarato qualche giorno il consigliere comunale leghista Sabrina Figuccia, presidente della Terza Commissione Consiliare.
La Terza Commissione, in audizione congiunta con la Quarta, ha quindi ascoltato l’assessore al ramo Pietro Alongi e l’architetto Giuseppina Liuzzo, dirigente che si occupa della materia. “Oltre a quello previsto nella parte alta di viale Michelangelo – aveva spiegato Figuccia – che non verrà realizzato perché nella stessa area c’è il progetto per la costruzione di un asilo nido, i punti di raccolta a rischio sono in via Paruta, per il quale il consiglio della Quarta circoscrizione ha già dato parere negativo, così come l’isola ecologica intelligente prevista in via Paulsen, dove il sabato si svolge il mercatino rionale, è vicino l’ingresso dell’istituto comprensivo “Margherita Hack” e nei pressi di alcune colonnine di ricarica di automobili elettriche”.
Alla riunione hanno partecipato anche i consiglieri comunali Massimiliano Giaconia, Concetta Amella, Antonino Abbate, Caterina Meli, Antonino Randazzo, Giovanna Rappa, Germana Canzoneri e Teresa Piccione.
La ricerca di soluzioni alternative per evitare di perdere i fondi ha portato ora a una nuova idea. “Proporremo un ordine del giorno per non perdere il milione di euro destinato al CCR di via Massimo Felice e creare nuove micro isole ecologiche in tutta la città”, ha dichiarato Sabrina Figuccia insieme a Salvatore Imperiale, consigliere comunale e presidente della Quarta Commissione Consiliare, al termine della seduta congiunta.
Cinque CCR sono stati infatti “salvati” ma per quello di via Massimo Felice “ormai siamo fuori tempo”. Tuttavia, per evitare la perdita del finanziamento a esso destinato, le Commissioni hanno deciso di proporre un ordine del giorno per chiedere alla Giunta comunale di “raggiungere un accordo con il Ministero per utilizzare questi fondi per realizzare alcune isole ecologiche sparse per la città”. Inclusa anche una postilla: “Magari prima condividendone con i cittadini i siti in cui crearli, per evitare tutte le criticità che finora sono state riscontrate e, soprattutto, concomitanze con altre strutture, come scuole o asili nido”.