Palermo, sale sul bus e picchia l’autista: denunciato un 39enne

Le parole del dirigente dell’Amat Ferdinando Carollo

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Sfiorato dall’autobus mentre era sul marciapiede. Sarebbe questa la causa dell’aggressione avvenuta nel pomeriggio di oggi, 3 marzo, su un autobus a Palermo. L’episodio è accaduto nel pomeriggio sulla linea 380, che collega il capoluogo a Monreale, nei pressi di via Molara, una via abbastanza stretta. L’aggressore improvvisamente è sceso dal marciapiede per attraversare la strada, l’autista del mezzo – per evitare di colpirlo – ha frenato di botto. Il pedone si sarebbe “spaventato” ed avrebbe deciso di prendere a calci il bus ed in seguito sarebbe salito a bordo ed avrebbe preso a pugni l’autista –  un cinquantanovenne che ha riportato diversi traumi in viso. L’autista, colto all’improvviso, è rimasto inerme.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia che hanno avviato le ricerche riuscendo a rintracciare e denunciare l’aggressore: un uomo di 39 anni. La vittima, invece, è stata affidata ai medici del Civico che dopo i primi accertamenti lo hanno dimesso con una prognosi di 2 settimane circa.

“Gesti del genere sono inaccettabili, quest’uomo è un pazzo. I nostri autisti sono persone perbene e la gente ne approfitta”. Queste le dichiarazioni del dirigente dell’Amat Ferdinando Carollo rilasciate a PalermoLive.

SOLIDARIETA’ DA PARTE DEI SINDACATI

“Oggi l’ennesima aggressione ai danni di un autista dell’Amat!” Si legge in una nota congiunta di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-trasporti, Ugl-trasporti, Faisa-Cisal, Cobas-trasporti, Orsa-trasporti. “E questa volta molto invasiva, il nostro collega è finito in ospedale per le cure del caso con suturazione al volto. Qualche centimetro in più e perdeva anche l’occhio oltre allo sfregio al viso e l’offesa all’orgoglio dei lavoratori mandati allo sbaraglio da una compagine complessiva di responsabilità dell’inerzia, della burocrazia, e di tutte le norme sulle quali si sarebbe dovuto lavorare quando ad essere intaccata non è più l’esigenza del posto di lavoro, la fame, la retribuzione ma la stessa sicurezza ormai non più garantita“.

“Non si può pensare, immaginare, temere che recarsi al lavoro sia divenuto il recarsi in guerra. La guerra di tutti i giorni fatta di improperi di una utenza stanca dei disservizi dell’Amat; l’utenza buona, perché quando ci si imbatte nell’utenza più suscettibile si verificano i fatti odierni ed ormai non più isolati. Cosa bisogna aspettare per intervenire? Le tragedie della raccolta dei de profundis e dei mea culpa? La sfilata delle istituzioni post-eventum? E poi tutti quanti ergersi a tutori della sicurezza dei lavoratori?”

È ORA DI FINIRLA

“E’ ora di finirla, per davvero! Ormai le tensioni  fra la città, l’utenza ed il trasporto privato sono divenute costanti, e dai disservizi, stanno scaturendo conflitti motivati dai ritardi e dalle insufficienze delle corse di servizio, dallo stress indotto sul personale di guida molto spesso solo a sostenere l’afflusso dell’utenza e solo nella giungla di una viabilità non sempre ottimale. Da anni denunciamo la carenza di personale, da anni diciamo che il servizio è insufficiente, da troppo tempo chiediamo all’azienda ed al suo socio il comune di Palermo di provvedere a rimpinguare gli organici ma si continua ad essere ostaggio di una burocrazia più forte della stessa sicurezza dei lavoratori“.

“Le norme vanno cambiate, aggiustate, quando le stesse mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori. Noi diciamo  basta , non ci sono più margini di mediazione! Subito il ripristino delle condizioni di sicurezza con l’immediata assunzione dei conducenti necessari al servizio e di ogni altra figura indispensabile all’esercizio per la sicurezza dei lavoratori riportando il consenso dell’utenza nei confronti di un servizio che possa definirsi tale”.