Palermo, sequestro di beni per oltre un milione a uomo d’onore del clan di Santa Maria di Gesù

Santa Maria di Gesù

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con il quale sono stati sequestrati beni riconducibili a Giuseppe Urso, 65enne, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Palermo Santa Maria di Gesù.

Urso ha riportato due condanne irrevocabili per il reato di associazione di stampo mafioso, rispettivamente nel luglio del 2003 e nel novembre del 2022, ed in virtù del riconoscimento del vincolo della continuazione tra le due condanne, gli veniva inflitta la pena complessiva di anni 19 e mesi 6 di reclusione.

Urso era sposato con la figlia del capo mandamento di Santa Maria di Gesù

In particolare gli veniva contestata la sua partecipazione a molteplici incontri e riunioni finalizzati alla gestione di attività illecite, il costante collegamento con gli altri associati in libertà, il suo adoperarsi nella risoluzione delle problematiche e nelle controversie insorte fra terzi e imprenditori operanti nel territorio, nonché nel sostentamento degli affiliati detenuti.

Dalla Sentenza di condanna emergevano l’appartenenza dello stesso all’associazione mafiosa, in particolare con la famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù e gli stretti rapporti, anche parentali, con la storica famiglia mafiosa dei Vernengo, avendo il predetto sposato Vernengo Rosa, figlia di Vernengo Pietro, storico capo di quel mandamento, scomparso nel 2023.

Sequestro per un milione e mezzo

Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica, ha consentito di dimostrare come i beni nella disponibilità di Urso, fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite, così consentendo l’emissione dell’odierno provvedimento di sequestro riguardante i sottonotati beni, del valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.

Nel dettaglio sono finiti sotto sequestro: una società esercente attività di distribuzione carburanti e relativo compendio aziendale; 30 quote pari al 50% del capitale sociale di società con attività di gestione di impianti sportivi; un box auto sito a Palermo; due immobili e tre appezzamenti di terreno siti in Palermo, due dei quali con annessi fabbricati per speciali esigenze pubbliche dove sono ubicati dei distributori carburante; un veicolo e infine sette rapporti bancari.