Il generoso progetto del palermitano Pietro Tramonte, ragioniere in pensione, rischia di avere una fine.
Nel 2013, Tramonte decise di condividere la sua vasta collezione di libri e manuali (oltre 50mila volumi!) rendendola accessibile a chiunque, trasferendola in strada. Una biblioteca itinerante sita in Piazza Monte S. Rosalia, in cui è possibile barattare libri oppure portarne via qualcuno in cambio del suo tempo. Un posto divenuto ormai ritrovo per tantissimi giovani palermitani e che adesso rischia di non esserlo più.
Tramonte, ha pubblicato ieri sui suoi social una lettera inviatogli direttamente dal Comune di Palermo in cui gli si impone di disoccupare il suolo pubblico.
Il Comune di Palermo mi ha inviato una lettera che posto integralmente.
Ancora una volta mi si impone ed ordina di disoccupare il suolo pubblico sul quale insiste la Biblioteca Privata Itinerante Pietro Tramonte, con circa 70000 volumi fruibili da intere generazioni di palermitani, turisti italiani e stranieri.
Per me e per tutti i frequentatori, questa lettera è stata un fulmine a ciel sereno, poiché nei miei intenti e a detta di molti, l’iniziativa assume essenzialmente carattere socio culturale.
E Dio sa, quanto la nostra Città abbia bisogno di additare, a mo’ d’esempio, quei pochissimi luoghi deputati al vivere e convivere civile. Per ciò stesso, la filosofia della Biblioteca Tramonte incarna e si protende verso i valori cristiani di Pastorale Sociale e Culturale.
Che viva dunque, al di là di possibili pseudo fraintendimenti et similia tra i vari Uffici cittadini.
Chiudo chiedendo a quanti, animati dai miei medesimi sentimenti, possano aiutarci a districare questa intricata matassa di lana caprina.
Cordialità!!!
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Questa mattina, l’uomo ha deciso di rivolgersi direttamente al primo cittadino di Palermo, Roberto Lagalla:
Lettera aperta al Sig. Sindaco di Palermo, Lagalla.Preg.mo Sig. Sindaco,ho deciso di pubblicare questa lettera a Lei indirizzata proprio oggi, Domenica, poiché lo reputo per noi tutti il momento massimamente deputato al riposo ed alla riflessione. E lo affido ai social, ormai considerato utilissimo strumento di comunicazione interclasse e avulso dai vari bizantinismi necessari per poter parlare con persone importanti quale Lei è.Ripongo molta fiducia, unitamente a tanti altri concittadini, nella decisione che vorrà adottare in merito alla chiusura definitiva imposta dal Comune alla ” Biblioteca Tramonte ” da me curata fin dal lontano 2013. Pur considerando tale mia questione come probabilmente l’ultimo dei Suoi innumerevoli problemi che riguardano la nostra Palermo, La prego vivamente di non abbandonarci all’ oblio come un tal Pretor attuòconsiderando “de minimis” il garbuglio.Cordialità!!!