Palermo, si ‘gioca’ al ribasso per la TARI 2023: maxi-risparmi sui rifiuti
Ben 9 milioni di risparmi sulla tassa per lo smaltimento rifiuti, la cosiddetta TARI, previsti per il 2023. Così il consiglio comunale di Palermo ha deciso, approvando a maggioranza la delibera presentata dalla giunta.
La diminuzione è in parte dovuta dalla cessazione di alcuni oneri collegati all’emergenza pandemica.
Bonanno: “Così abbassiamo la pressione fiscale sui cittadini”
“La riduzione della Tari approvata oggi in Consiglio comunale rappresenta un segnale di attenzione importante nei confronti dei cittadini. Ben nove milioni di euro di riduzione del gettito che contribuirà ad abbassare la pressione fiscale sui cittadini, a testimonianza del percorso virtuoso di questa Amministrazione nell’ottica del risanamento dei conti senza gravare ulteriormente sui cittadini palermitani. Amministrazione e maggioranza consiliare stanno lavorando in stretta sinergia con l’obiettivo di giungere all’approvazione degli atti propedeutici al bilancio nel più breve tempo possibile, garantendo al contempo la salute delle casse dell’ente e delle società partecipate, oltre che la tutela degli interessi dei cittadini. La Democrazia Cristiana è al fianco del Sindaco e dell’Amministrazione in questo percorso virtuoso di rilancio dell’ente e continueremo a dare il nostro contributo di proposta e di presenza per raggiungere gli obiettivi che i cittadini auspicano e per l’ottenimento dei quali siamo stati votati” lo dichiara il capogruppo della Dc in Consiglio comunale, Domenico Bonanno.
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Riduzione TARI: i dubbi dell’opposizione
Tuttavia, secondo le opposizioni restano alcune incognite soprattutto per quanto riguarda la definizione dei lavori nella settima vasca di Bellolampo, i quali potrebbero tradursi in extracosti e in conseguenti tagli di servizi.
“Da parte dell’Amministrazione sono venute solo ipotesi di soluzioni campate in aria, ossia di affidamento di ulteriori servizi che richiederebbero impiego di forza lavoro che la Rap non ha per via di una grave carenza organica che ammonta a circa 1000 unità. La nostra preoccupazione è che, a fronte di pochi euro di riduzione delle aliquote tari, si metta a repentaglio il futuro della Rap, che per garantire gli equilibri di bilancio potrebbe ritrovarsi costretta a rinunciare per quest’anno agli investimenti già programmati per l’acquisto di attrezzature e nuovi mezzi o, ancora peggio, alle assunzioni dei 46 autisti e dei 304 operai, imprescindibili per migliorare i servizi e soprattutto per estendere la raccolta differenziata in tutta la città, ferma al 16%. A tutto questo si aggiunge la mancata consegna da parte della Regione siciliana del primo lotto della settima vasca e l’imminente esaurimento della quarta, situazione che potrebbe generare già da quest’anno extra-costi per il trasferimento fuori porta dei rifiuti palermitani”. Lo dichiarano i consiglieri e le consigliere comunali di Progetto Palermo, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Oso e Gruppo Misto.
PNRR Palermo, Varrica (M5S):”Persi 34 milioni di euro”
Il deputato regionale Adriano Varrica pubblica un dettagliato report sullo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali del Comune di Palermo finanziati nell’ambito del PNRR. Su oltre 800 milioni di euro di finanziamenti, 120 milioni presentano scadenze imminenti o già trascorse e il bilancio è di 34 milioni persi, 77,5 a rischio mentre per una ventina di milioni di euro le scadenze risultano rispettate. Per gli altri 680 milioni di euro la partita del rispetto dei termini si giocherà tra le fine del 2023 e il 2024. Secondo lo stesso deputato M5S “salvare questi progetti impresa possibile, necessaria volontà politica di Lagalla e Meloni”.
“Il Comune dovrà farsi trovare pronto tra la fine del 2023 e il 2024. Per 20 milioni di euro le scadenze risultano rispettate mentre 34 milioni sono stati persi. Poco più di 77 milioni di euro i progetti che presentano scadenze imminenti e che sono a rischio e su questi si sofferma il deputato M5S palermitano. “63 milioni – sottolinea ancora Varrica – riguardano interventi di rigenerazione urbana, che ho sollevato unitamente alla Senatrice Dolores Bevilacqua qualche giorno fa, e per i quali è possibile un intervento risolutivo a livello nazionale, mentre oltre 14 milioni per la costruzione di sette nuovi asili e per una decina di interventi su strutture esistenti (asili nido e scuola dell’infanzia) saranno verosimilmente oggetto della valutazione europea e del negoziato con l’Italia. Molto dipenderà dalla volontà politica del Governo Meloni di salvare questi interventi”.