Palermo, Sirigu: “Ritornare qui è particolare, il 46? Un numero che spero mi porti ancora fortuna” – VIDEO
Salvatore Sirigu ha parlato al sito del Palermo spiegando i motivi che lo hanno spinto a tornare in Sicilia. “Rivestire la maglia del Palermo dopo tredici anni è un’emozione bella e particolare, non capita a tutti. Ritorno in un posto che mi ha visto crescere che mi vede tornare molto maturo. Una piazza che conosco molto bene e che reputo importante, ho lasciato tanti amici e bei ricordi molto importanti. Una società che può solo crescere e ambire al meglio, era sicuramente la scelta più giusta.
Il City Group è sicuramente una realtà molto importante nel mondo del calcio, Nel Palermo credo abbia visto delle potenzialità che si vedevano già quando giocavo io nei primi anni di Serie A. Una piazza importante per l’Italia intero e anche all’estero, Palermo è riconosciuta anche a livello internazionale.
La squadra: “Le prime impressioni sul mister, i compagni e lo staff sono buone. Mi hanno detto che era un gruppo sano e senza problemi, con un allenatore giovane e ambizioso che ha già avuto un bagaglio importante avendo allenato una squadra di livello in Serie A. Lo staff è di livello, giovane, pronto ad aiutare i giocatori”.
Il contributo di Sirigu: “Io posso aiutare a crescere, dando consigli di esperienza e allenandomi ogni giorno con professionalità che è il primo esempio da dare ai portieri giovani che abbiamo in squadra. Anche per me la loro presenza è uno stimolo a continuare a dare il meglio di me e migliorarmi per lo sviluppo anche della squadra”.
Sirigu ritrova due vecchi compagni con due ruoli diversi: da un lato De Sanctis, dall’altro Migliaccio.: “Con Morgan ho condiviso tanti anni in Nazionale. Abbiamo fatto un Europeo, nel 2012, purtroppo perso in finale. Una delle competizioni più esaltanti che io abbia mai vissuto. Con Giulio abbiamo vissuto una delle pagine storiche del Palermo. A distanza di anni entrambi capiamo quello che abbiamo fatto. Lo ricordiamo con grandissimo piacere e soddisfazione. La finale del 2011 c’è rimasta in gola, si poteva fare sicuramente di più anche se affrontavamo una squadra che l’anno prima aveva fatto il Triplete.
Per Sirigu i tifosi rosanero hanno sempre qualcosa di speciale: “A distanza di 13 anni la tifoseria è cambiata, anche per dati anagrafici. Adesso ci sono tanti giovani. Quando il Palermo è fallito l’ho seguito in serie D vedevo lo stadio pieno. Anche i miei amici mi chiedevano come fosse possibile che anche in D ci fosse così tanta affluenza. Questa è Palermo e lo sarà sempre, dà il valore aggiunto a questa squadra”.
La storia del numero 46, che anche in questa nuova avventura con la maglia rosanero accompagnerà Sirigu, ha una storia particolare. “Era il 2009, in ritiro a St Veit con Zenga allenatore. Ero un ragazzo esuberante. Avevo scelto il numero 6, Zenga mi disse che ero inguardabile e di cambiare il numero. Il magazziniere (Pasquale, ndr) mi disse di prendermi il 46, numero di Valentino Rossi dicendomi che mi avrebbe portato fortuna. Valentino Rssi è stato un idolo sportivo, anche oggi per me è iconico. Spero che il 46 possa portare la stessa fortuna di un tempo”.