Sicilia, i tassisti alle istituzioni:”Ingiusto usare due pesi e due misure”

Carmelo Cintura, tassista palermitano da sempre in prima linea a difesa della categoria: “Tutti i mezzi di trasporto lavorano ormai a pieno carico, noi no”.

tassisti palermo

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Continua, imperterrita, da parte dei tassisti siciliani, la richiesta di aiuto alle istituzioni. A quella che, dati alla mano, continua ad essere una delle categorie più danneggiate in assoluto dalla pandemia, non vanno giù determinate scelte in ambito lavorativo del Governo italiano. A farsi portavoce dell’insoddisfazione generale sono i tassisti Antonino Licata di Erice e Carmelo Cintura, tassista palermitano da sempre in prima fila a difesa della categoria.

SETTORE INASCOLTATO

Continuiamo a non capire perché, noi tassisti della Sicilia, già al collasso per il poco lavoro a causa della pandemia continuiamo a essere inascoltati. La speranza è quella che accomuna i lavoratori di qualsiasi settore produttivo. Ovvero quella di tornare il prima possibile alla normalità per poter portare un pezzo di pane a casa . Ma, purtroppo, in questo momento che, grazie al calo dei contagi dovrebbe coincidere con una ripresa del nostro settore, ci accorgiamo di essere ancora una volta penalizzati dalle istituzioni.”

taxi

PRONTI A SCIOPERARE

Il riferimento dei tassisti va agli altri comparti riguardanti il mondo dei trasporti. In buona sostanza la sensazione è che venga utilizzata la sempre indigesta regola dei due pesi e due misure. “Vediamo che gli aerei, così come le navi e i treni sono a pieno carico. Stessa cosa vale per i mezzi pubblici quali pulmann, autobus e tram. Mentre, al contrario, noi tassisti possiamo caricare non più di 2 passeggeri persino con 4 posti per le multiple, o solo 3 persone per le macchine da cinque posti, e 4 per quelle a 8 posti. Nulla da dire se la stessa legge valesse per tutti. Ma, dal momento che ciò accade soltanto per la nostra cateoria, viene da sè pensare quanto sia vero il detto che il pesce grande mangia il pesce piccolo. Per questa ragione, invitiamo la Regione Siciliana e le istituzioni a far abolire immediatamente questa norma. Viceversa saremo costretti a proclamere uno sciopero a tempo indeterminato coinvolgendo tutta la Sicilia. Con tutti i disagi che ciò inevitabilmente provocherà.”