Azione combinata dei carabinieri dei Noe e del comando provinciale di Palermo per sgominare un illecito legato ai rifuti ingombranti a Palermo. Le indagini, infatti, hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip siciliano, ai domiciliari, per cinque persone.
I destinatari del provvedimento dovranno sostenere diversi capi d’accusa: traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti pericolosi e non, furto aggravato in concorso e occupazione abusiva di edifici pubblici. Ancora in corso arresti e sequestri. Gli arrestati si occupavano, in modo illecito, di prelevare ferro e altro materiale per poi rivenderlo.
I fermati avrebbero utilizzato come base operativo l’ex Onpi per lo smaltimento dei rifuti, struttura abbandonata e occupata abusivamente di Palermo. In questo luogo, gli accusati prendevano dal materiale raccolto tutto ciò che avrebbero potuto rivendere per poi gettare nei cassonetti le parti senza alcun valore. Nuovamente, nello scandalo dei rifiuti entrano dipendenti della Rap: gli uomini, infatti, potevano contare sulla collaborazione di tre uomini sotto contratto con Risorse Ambiente Palermo. Per loro è scattata una denuncia. È stato quantificato un traffico illecito di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, sia di tipo “ingombrante”, pericoloso e non, che di tipo speciale, pericoloso e non, che, invece di essere lavorati per un eventuale recupero, venivano sparsi sul territorio. Le indagini, oltretutto, hanno posto sotto sequestro diversi beni: i magazzini dello stabile “ex ONPI” adibito a officina per il trattamento dei rifiuti; 4 veicoli utilizzati per il trasporto dei rifiuti. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 1.500.000 di Euro.
Ecco i nomi delle cinque persone fermate dalle Forze dell’Ordine ai domiciliari: Flippo Picone (52 anni), Vincenzo D’Anna (37 anni), Giovan Battista Misuraca (37 anni), Antonio Guadagna (33 anni) e Giovanni Mercurio (40 anni).
Oltre alle 5 misure cautelari si aggiungono ulteriori 12 deferimenti in stato di libertà emessi dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti pregiudicati palermitani dediti a un’illecita attività organizzata di raccolta, trasporto, stoccaggio, riduzione volumetrica e smaltimento finale di rifiuti urbani e speciali, anche di natura pericolosa. L’operazione dei Carabinieri del Noe è stata battezzata con il nome “Servizio Parallelo“. Le operazioni illecite avvenivano principalmente nel quartiere palermitano di Partanna Mondello. In via Pandora venivano abbandonati i rifiuti, di qualunque tipologia, che successivamente venivano smaltiti grazie alla collaborazione con alcuni operatori Rap.