Palermo, uccise l’amante incinta a coltellate: revocato l’ergastolo
Il giudice della Corte di Assise aveva inflitto all’uomo la pena dell’ergastolo con l’aggravante di aver agito con crudeltà e premeditazione.
La Corte di Appello di Palermo ha ridotto a 19 anni e 4 mesi la pena inflitta in primo grado ad Antonio Borgia, l’imprenditore di Partinico che uccise a coltellate l’amante incinta, Ana Maria Lacramioara, di soli 30 anni.
Accoltellò l’amante incinta: dall’ergastolo a 19 anni
Il giudice della Corte di Assise aveva inflitto all’uomo, in primo grado, la pena dell’ergastolo con l’aggravante di aver agito con crudeltà e premeditazione. Aggravanti che adesso decadono nel processo di secondo grado. L’imputato, infatti, secondo la lettura dei giudici, agì in un momento di rabbia e senza avere preordinato l’esecuzione dell’atroce delitto. I familiari della vittima si erano costituiti parte civile.
L’ omicidio
Ana Maria fu assassinata il 22 novembre del 2019 al termine di una lite fra i due. La giovane venne accoltellata più volte dal Borgia, riuscendo persino a scappare per poi essere raggiunta dall’uomo, che la colpì a morte. Alcuni terribili momenti dell’aggressione furono ripresi dalle telecamere di sorveglianza di un’abitazione vicina, riuscendo ad incastrare il Borgia.