Presentato dal ritiro di Ronzano Aljosa Vasic, nuovo centrocampista del Palermo classe 2002 arrivato per circa tre milioni di euro in questa sessione di mercato. “Sono nato a Padova, ho fatto tutto il settore giovanile lì. Poi due parentesi a Cittadella e sei mesi a Lecco. Devo migliorare in tutto, sono un giocatore che corre e lotta per la maglia. Cerco di fare le mie giocate quando sono ispirato. La serie C mi ha migliorato a livello fisico. Mi ispiro a Milinkovic Savic essendo serbo come me, mi piace come usa il fisico e la qualità: è un giocatore completo. Io sono diverso, ma cerco di migliorare tutti i dettagli per essere completo”.
Vasic, ragazzo sì umile ma sicuramente con le idee chiare: “Stare qui a Palermo per un giovane come me è incredibile, una piazza del genere ti può solo aiutare a migliorare. Cercherò di dimostrare il mio valore in campo. Non mi spaventa quest’avventura, sono carico. La serie B è un passo in avanti per me, sogno di giocare la A con la maglia rosanero. Ho scelto Palermo nonostante le offerte di Serie A perché hanno creduto subito in me, Andelkovic mi ha parlato sempre bene della piazza. Ho deciso subito di venire a giocare per i rosa. La società ha ambizioni e voglia di fare bene, io da ragazzo umile penso che per me essere qui è la situazione perfetta“.
Vasic non vede l’ora di giocare in casa tra i suoi tifosi: “Il Barbera l’ho visto da fuori – ha detto -, quando sono andato in vacanza a Palermo l’anno scorso. Non vedo l’ora di giocare la prima partita lì. I paragoni con Jorginho e Tardelli: “Ho avuto diversi allenatori in questi tre anni, ognuno ha la sua visione e questo mi ha fatto crescere. Mandorlini mi ha paragonato a Jorginho perché lo ha allenato e come me lo ha aiutato tanto. Mister Caneo e Torrente mi hanno dato continuità, mi hanno dato importanza nell’essere decisivo e mi hanno dato responsabilità anche a livello di squadra.
Vasic chiarisce sulla sua posizione in campo: “Ho fatto diversi ruoli, ho imparato sia a difendere che ad attaccare. Mezzala o seconda punta? Preferisco fare il primo, è il mio ruolo. Sono bravo di testa”. La sua esultanza: “Il mio soprannome è Alo che in serbo significa “Pronto” per questo esulto mimando il gesto del telefono. Nazionale? Aspetto una chiamata della Serbia e spero che arrivi un giorno. Ancora non ho scelto il numero di maglia. Con Soleri anche a Padova avevo un grande rapporto, è un ragazzo eccezionale. Mi sto integrando bene, mi trovo benissimo col gruppo. Infine sul numero di abbonati sempre in crescita: “Per noi è importantissimo avere più tifosi possibili allo stadio, a noi ci danno la spinta per fare cose importanti e non mollare fino all’ultimo”.
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