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Palermo – Venezia, le pagelle: Ceccaroni continua a preoccupare, Brunori senza luce

Manifesta inferiorità. Al Barbera il Palermo si arrende per 3-0 ad un Venezia cinico e sicuro dei propri mezzi, rinunciando definitivamente al sogno secondo posto. Ceccaroni ancora una volta tremendamente inadeguato. Di seguito le pagelle con i migliori e i peggiori rosanero in campo oggi:

PALERMO: Pigliacelli 5; Diakité 5,5, Nedelcearu 5 (dal 46′ Graves 6), Ceccaroni 3, Lund 5 (dal 46′ Aurelio 5); Gomes 6, Segre 5,5 (dal 78′ Soleri 5) Di Mariano 5 (dal 46′ Vasic 4,5), Henderson 5 (dal 62′ Traorè 5), Di Francesco 6,5; Brunori (C) 4,5. ALL.: Corini. 

VENEZIA: Joronen 6,5; Altare 6,5, Idzes 6,5, Sverko 6,5; Candela 7, Busio 6,5 (dall’80’ Jajalo s.v.), Tessmann 7, Ellertsson 6 (dal 70′ Bjarkason 5,5), Zampano 6,5 (dall’80’ Svoboda 5); Pierini 6 (dal 70′ Olivieri 6,5), Pohjanpalo (C) 8,5 (dall’86’ Gytkjaer 7,5). ALL.: Vanoli. 


I MIGLIORI DEL PALERMO 

Di Francesco: Vivace e caparbio. È l’unico dei suoi a cercare di impensierire Joronen con un paio di conclusioni pericolose e diverse percussioni in area veneziana. Non si risparmia nemmeno sul piano della corsa. Purtroppo non viene assistito a dovere dai compagni di fascia, soprattutto da Aurelio. Una flebile luce nelle tenebre. 

I PEGGIORI DEL PALERMO

Ceccaroni: Tra tutti i rosanero, è tra i più in difficoltà in questo periodo di grande crisi. Ceccaroni non è mai stato un centometrista e nemmeno un giocatore “esplosivo”, ma così lento e macchinoso non lo avevamo mai visto. Non indovina mezzo anticipo, è quasi sempre in ritardo sui portatori di palla del Venezia e fatica tremendamente nei posizionamenti. Difficile dire se queste sue prestazioni tanto disastrose siano riconducibili o meno ad un problema fisico, ma è palese come in questo momento rappresenti un preoccupante anello debole per la squadra. Sognerà Candela a lungo. 

Brunori: Fa tanto male dirlo, ma capitan Brunori sembra essersi spento. Anche oggi prestazione impalpabile e senza guizzi, al di là della gara complessivamente insufficiente della squadra. Non è certamente l’unico responsabile di questa lenta agonia rosanero, ma nelle ultime giornate di campionato ha dato la sensazione di essere altamente demotivato. Non si spiegherebbero altrimenti le tante palle perse, le conclusioni quasi mai pericolose e uno sguardo perennemente triste. Come se avesse ormai metabolizzato un finale di stagione inaspettatamente amaro. 

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Published by
Emanuele Termini