Mancano solamente due giorni a Palermo-Venezia, match che aprirà (venerdì sera alle ore 20:30) la 30^ giornata del campionato cadetto. La partita, classifica alla mano, rappresenta uno di quegli scontri al vertice, nonché bivio decisivo per la promozione in Serie A, al quale ogni tifoso difficilmente vorrebbe rinunciare. Eppure gli attuali dati sulla prevendita parlano di un’attesa tutt’altro che spasmodica tra la tifoseria rosanero. Ad oggi sono solamente 4.000 i tagliandi venduti che, sommandosi alla quota abbonati, porterebbe il numero degli spettatori presenti a circa 17.000.
Nessun “pienone” quindi al momento, come spesso accaduto in gare di eguale rilevanza. Un campanello d’allarme che cela dietro di sé il malcontento di gran parte dei supporters. Forse anche qualcosa in più: un segno di protesta nei confronti di una dirigenza poco comunicativa e sorda rispetto alle richieste e ai malumori di un’intera piazza, delusa dai recenti risultati e dalle prestazioni sbiadite di una formazione dalla quale ci si aspettava decisamente di più.
Sette punti da rimontare sulla seconda in classifica non sono pochissimi ma nemmeno tanti. L’impresa di una promozione diretta sarebbe ancora possibile e assolutamente alla portata di un club ambizioso come il Palermo. Eppure la tifoseria siciliana sembra non crederci più. Il capro espiatorio è stato identificato già da tempo nella figura del tecnico Eugenio Corini, al quale però la società ha sempre perdonato tutto rinnovandogli la propria fiducia incondizionata. Un perdono che secondo il popolo rosanero è costato parecchio in termini di punti, e che rischia di fare allontanare il pubblico dagli spalti per questo finale di stagione nel quale la squadra si gioca ancora tutto.
La speranza della società e della squadra è quella di risvegliare un entusiasmo che, allo stato attuale, sembra essersi nuovamente sopito. C’è in gioco un obiettivo fortemente voluto da tutti: riconquistare quella Serie A che manca già da troppo tempo. Per poter riuscire a centrarlo c’è bisogno dell’impegno comune, mettendo da parte ogni ripicca o malumore. La strada sarà forse in salita, ma arrivare in cima con fatica a volte da’ anche maggiore soddisfazione.
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