Nel capoluogo siciliano esiste una seconda discarica a cielo aperto. Si tratta dell’enorme catasta di rifiuti ingombranti presenti fra via Enrico Mattei e via Vittorio Ducrot, in piena zona industriale. Un ammasso di mobilio, materassi, recipienti ed ogni qual genere di rifiuto che l’occhio umano posso concepire. Quel che appare inimmaginabile è che la spazzatura si sia ammassata a tal punto da diventare addirittura di immaginifico cordolo spartitraffico. Un’area nella quale il rischio igienico-sanitario è decisamente elevato, con i topi che fanno festa in mezzo ai sacchetti dell’organico ammassati lì. Fra le cataste, una presenta inoltre i segni di un incendio che avrà fatto sollevare fumo e diossina nell’aria.
A segnalare il quadro di degrado in cui versa la zona è Antonino Pilo, residente del quartiere Brancaccio ed impegnato nella riqualificazione dell’area. Il cittadino ha infatti segnalato a più riprese la situazione, praticando nei giorni scorsi un sit-in per fare luce sulla vicenda.
“Questa situazione nella zona industriale va avanti da più di dieci anni. Siamo stanchi di tutto questo. Sono presenti delle telecamere di videosorveglianze, ma in realtà non si riesce a capire se sono funzionanti o meno. Ho scritto alla Rap, che mi ha risposto che il Comune è a conoscenza della situazione. Ho altresì redatto una missiva al sindaco Leoluca Orlando e al prefetto di Palermo. Quello che voglio è scongiurare il peggio. Chiediamo infine alle istituzioni di venire qua sul posto e di bonifica l’intera area”. Questo, pur essendo di notevoli proporzioni, è solo l’ultimo caso in ordine cronologico, che conferma che sotto il profilo della raccolta dei rifiuti, il capoluogo siciliano si dimostra ancora in decisa difficoltà.