Continua il nostro viaggio all’interno della crisi che vive il mondo dello sport, in particolare il settore delle palestre. I luoghi culto per eccellenza del wellness e del benessero psico-fisico sono stati fra i primi a pagare lo scotto della pandemia e, probabilmente, saranno fra gli ultimi luoghi a riaprire quando la situazione si normalizzerà.
Un prezzo molto alto, che sta portando diversi titolari ad essere affosati dai debiti e dalle utenze da pagare. Tanto che, su alcuni di loro, pendono già avvisi di sfratto.
A parlarci del momento no che vive un intero settore è Eros Di Maio, titolare di una palestra in corso Pisani, a Palermo.
“E’ quasi un anno che siamo chiusi – racconta -. Siamo abbandonati, nessuno ci sta aiutando. Aspettavamo con ansia questo decreto sostegni, ma abbiamo notato che non siamo inclusi in quanto sono stati considerati soltanto i collaboratori sportivi. Noi che siamo gestori, che abbiamo utenze, canoni e tutta una serie di spese, siamo rimasti a bocca asciutta”.
La sua è una associazione sportiva dilettantistica, dotata di codice fiscale. Tale forma giuridica non permette, a quanto dichiara Eros, di accedere ai contributi previsti dal decreto ristori. Una decisione che lascia un’intera categoria senza un’importante boccata d’ossigeno.
“Soltanto i titolari di partite IVA sono stati considerati, ma i proprietari di ASD ed SSD con codice fiscale non sono state inclusi nel decreto. Quindi non abbiamo percepito un euro”.
Proprio a causa della mancanza di aiuti e della prolungata chiusura, sulla palestra di Eros potrebbe pendere a breve anche un avviso di sfratto. Pur essendo vero che le esecuzioni di sfratto sono al momento bloccate, i processi in tribunale continuano ad andare avanti.
“Aspettavamo questi soldi da quattro mesi, tanto che molti proprietari di palestre stanno incorrendo in alcuni sfratti – sottolinea -. Qui bisogna specificare che sono bloccate le esecuzioni, ma non i processi in tribunale. Ovviamente, se noi non possiamo lavorare e non arrivano sostegni adeguati, siamo in una condizione estrema tale per cui molti di noi chiuderanno e non riapriranno più”.
Eros Di Maio, che a novembre faceva parte della delegazione ricevuta a Palazzo Orleans dall’assessore allo Sport Manlio Messina, rivolge un messaggio al mondo politico.
“Mettetevi nei nostri panni. Facciamo sacrifici da una vita. Le nostre palestre sono abbandonate da più di un anno e, per giunta, non ci arrivano aiuti adeguati. Il nostro lavoro deve andare avanti e nessuno deve pensare di fermarlo”, conclude Eros.