Pallavicino, 52enne inciampa in una buca e si lussa la spalla: “Denuncerò il Comune”

Il racconto di un uomo di 52 anni, caduto martedì sera a causa di una buca

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La manutenzione dei marciapiedi e le tante buche nelle strade di Palermo è un problema risaputo e molto spesso a pagarne le conseguenze sono i cittadini stessi. Come è successo a Michelangelo Ferrara, un uomo di 52 anni, caduto martedì 15 marzo nel quartiere Pallavicino. “Era sera, intorno alle 21, stavo andando in macchina percorrendo il marciapiede di via Raffaele Paolucci molto ombroso– racconta l’uomo a Palermo Live -. Non ho visto una buca, dove prima c’era un albero, sono caduto in avanti, buttando tutto il peso sul braccio”.

Soccorso da una coppia, il 52enne è stato portato dal 118 all’ospedale di Villa Sofia. In un primo momento si pensava alla frattura dell’omero, ma da una radiografia è emerso che l’osso era fuoriuscito dalla spalla. La prognosi per Ferrara è di un mese, per poi iniziare il percorso di riabilitazione di fisioterapia. “Un dolore atroce, mai provato prima, gridavo tanto. Al pronto soccorso, talmente il dolore era forte sono diventato codice rosso. Non potevo più resistere nonostante l’antidolorifico e le gocce“.

La buca del marciapiede di via Raffaele Paolucci nel quartiere Pallavicino

PRONTA LA DENUNCIA AL COMUNE DI PALERMO

Adesso il cinquantaduenne è pronto a procedere per vie legali: “Ho già parlato con il mio avvocato. La visibilità sulla strada è scarsa e tra l’altro l’asfalto è tutto dissestato. I lampioni lungo la via Raffaele Paolucci sono solo da un lato, nella parte dove si trova la buca il tratto è al buio a causa della presenza di un grosso albero e delle auto parcheggiate“.

Pronta la denuncia al Comune di Palermo: “Ho diversi testimoni che mi hanno visto cadere e immediatamente soccorso. Io ho una mia madre con due protesi alle ginocchia, se fosse successo ad una persona anziana come lei non so come sarebbe finita. Sono molto arrabbiato – conclude Ferrara – aldilà dell’aspetto economico del risarcimento che può avvenire o meno, alla base c’è un discorso di principio“.

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