A Palermo c’è un quartiere dove da tempo non si vedono spazzini e dove la pulizia è gestita dai residenti. Si tratta di Pallavicino. Ormai da tempo la piazza principale viene pulita da persone che vivono e frequentano il quartiere.
Commercianti e residenti lamentano l’assenza della Rap: “Cestini stracolmi che non vengono mai svuotati. Io pago una persona che periodicamente pulisce la piazza”, afferma Renato Figlia, che vive a Pallavicino. Sporcizia e immondizia causano anche la presenza di ospiti non graditi, come topi o scarafaggi.
“Noi quotidianamente viviamo una situazione di disagio, viviamo tra i rifiuti – afferma Giuseppe – . Noi residenti gestiamo la piazza, cerchiamo di tenerla pulita. Altro problema è la potatura degli alberi, alcuni rami invadono anche le case delle persone”, aggiunge il residente nel quartiere, che in prima persona giornalmente pulisce la piazza.
Gli alberi a Pallavicino non vengono potati da circa 10 anni, secondo quanto riferiscono i residenti. “Sono state fatte diverse richieste al Comune, ma mai nessuna risposta”, ha precisato.
La situazione di incuria nel quartiere Pallavicino ci è stata segnalata da alcuni abitanti del quartiere che auto gestiscono la pulizia della piazza principale. Durante il sopralluogo sul posto, abbiamo incontrato Antonio Sammarco, nato nel quartiere ma che da 30 anni lavora a Parigi. Torna a Palermo tre mesi l’anno, ma ogni volta trova la stessa situazione di incuria e degrado.
“Da alcuni anni, ormai, nel quartiere Pallavicino si pratica, inconsapevolmente, una forma di “teoria delle finestre rotte“, dichiara a Palermo Live Sammarco. “Ma, per realizzare gli esperimenti di psicologia sociale il Professore Zimbardo (New York, 1969) e gli scienziati dell’Universita di Groninga (2007), provocarono i fattori scatenanti appositamente, al fine di analizzare i comportamenti sociali dei cittadini, diversi secondo le condizioni ambientali. In alcune fasi degli esperimenti Zimbardo e gli scienziati crearono volutamente situazioni di degrado in alcuni quartieri: gli abitanti dei quartieri scelti per fare gli esperimenti vandalizzarono automobili e altri oggetti e aggiunsero ulteriore degrado e cumuli di rifiuti. In altre fasi Zimbardo e gli scienziati crearono luoghi controllati, curati, ordinati, puliti. In questi casi gli abitanti rispettarono le regole civili, la cura dell’ambiente.
Ecco, la differenza (anche se il risultato è identico) tra gli esperimenti degli scienziati citati e la situazione di degrado a Pallavicino mi sembra chiara – conclude Sammarco -: negli esperimenti degli scienziati il fattore scatenante veniva provocato volutamente, nel caso di Pallavicino, invece, il fattore scatenante viene provocato da negligenza da parte degli amministratori, disservizi, carenza di strutture, assenza di controlli (verso quella parte di cittadini che non si attengono alle regole civili)”.