Il papà di Michele Merlo: “Mio figlio mandato via perché intasava ospedale”

Domenico Merlo: “Che certi errori non si ripetano più”

Merlo

“È andato al pronto soccorso di Vergato in piena autonomia”. Racconta il padre del cantante Michele Merlo, 28 anni, in arte Mike Bird, a la Repubblica Bologna. Il giovane è deceduto stamattina a causa di un’emorragia cerebrale scatenata da una leucemia fulminante. “Lamentava dei sintomi che un medico accorto avrebbe colto. Aveva una forte emicrania da giorni, dolori al collo e placche in gola, un segnale tipico della leucemia. Se l’avessero visitato avrebbero visto che aveva degli ematomi. Non abbiamo un referto medico ma un braccialetto col codice a barre che io ho a casa. E un audio che mio figlio ha mandato alla morosa: ‘Sono arrabbiato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso per due placche in gola‘”.

“CHE CERTI ERRORI NON SI RIPETANO PIÙ

“Non posso dire se ha riferito al medico di avere, oltre agli altri sintomi, sangue dal naso – come ha avuto – e giramenti di testa.  A Vergato gli hanno dato degli antibiotici da prendere: quando l’hanno mandato a casa aveva 38,5-39 di febbre. Ma non fidandosi, il giorno dopo ha chiamato il suo medico di famiglia a Bassano, che invece gli ha consigliato un altro antibiotico. Senza vederlo, però. La terapia iniziale era sbagliata a prescindere. Il primo soccorso, nella serata in cui mio figlio è finito in ospedale, è stato condizionato da un medico non proprio professionale che non può fare quel tipo di interventi, non tiene la tensione quando è sotto stress. -Continua Domenico Merlo – Non voglio puntare il dito contro nessuno. Mi interessa che certi errori non si debbano ripetere, se di errori si tratta. Che chi ha sbagliato così oggi non sbagli domani”.