Un settore che vive nel pieno caos della crisi generata dall’emergenza coronavirus è il turismo. A causa delle frontiere ancora chiuse sono pochissimi i viaggiatori che si recano in alberghi o villaggi. Terribile è la situazione economica anche dei parchi acquatici, ancora fermi in attesa di novità. Queste strutture, su tutto il territorio italiano, accolgono ogni anno 17 milioni di visitatori per un fatturato che si aggira oltre i 300 milioni di euro. Nessuna data è stata ancora fissata per la ripartenza, ma ciò potrà avvenire in estate inoltrata, si ipotizza a luglio o addirittura agosto, con non poche misure da attuare per prevenire il contagio del virus.
Dopo aver perso le giornate primaverili i gestori dei parchi tenteranno si salvare quantomeno parte dell’annata, avviando al più presto la preparazione degli impianti per la stagione estiva 2020. Interventi di sanificazione e messa in sicurezza delle strutture, queste sono le misure che dovranno essere attuate prima della riapertura al pubblico. Il mantenimento del distanziamento sociale, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e ingressi contingentati sono invece soltanto alcune delle novità che dovremo sopportare per godere di questi parchi.
Nel frattempo la Regione Siciliana ha deciso le misure per intervenire nel settore. Circa 2,5 milioni di euro sono i danni quantificati che saranno destinati, mediante dei voucher, agli 8 parchi acquatici siciliani. Mario Caputo, deputato all’Ars di Forza Italia e membro della Commissione Parlamentare alle attività produttive, è il promotore di questa iniziativa: “Senza questo aiuto economico non so quanti di questi impianti compreso quello dell’Acqua Park di Monreale avrebbero superato senza troppi danni la attuale stagione. Questa è la prova che il Parlamento e il Governo della Regione sono a fianco delle categorie produttive della Sicilia”.