Parlamento Rurale Europeo, uno strumento necessario

Il siciliano Nino Sutera è il fondatore del Comitato Promotore in Italia

In Italia cresce il movimento per la partecipazione al Parlamento Rurale Europeo
Una struttura politica, priva di qualsiasi connotazione partitica o istituzionale, che non si configura quale parte formale del governo, nè come un organo legislativo o decisionale. 
Bensì, come un processo “bottom – up“, ovvero di coinvolgimento dal basso verso l’alto: uno strumento di dibattito tra la collettività rurale e la classe politica. 
L’obiettivo è determinare un’adeguata comunicazione tra le due parti per affrontare efficacemente le istanze legate all’agricoltura e alla ruralità. 
“Si tratta – spiega Nino Sutera, fondatore del Comitato Promotore del Parlamento Rurale Europeo in Italia – di un processo che fornisce nuove opportunità ai soggetti accomunati dall’interesse per le comunità rurali”. 
La volontà è quella di condividere idee, prendere in considerazione le criticità in atto e individuare le possibili soluzioni. 
“Il Parlamento rurale – prosegue Nino Sutera, originario di Menfi, in provincia di Agrigento – permette alle comunità e a coloro che sono responsabili dei processi decisionali di sviluppare soluzioni nuove e creative, lavorando insieme su tematiche prioritarie”. 
Un mezzo per rafforzare la voce delle comunità rurali, in grado di influenzare le decisioni che le riguardano. 
Negli ultimi venti anni, il successo dell’iniziativa in Europa ha indotto ad avviare in ogni Stato un Parlamento Rurale.  

L’IMPEGNO DEL COMITATO PROMOTORE IN ITALIA 

Nei mesi scorsi, il Comitato Promotore del Parlamento Rurale Europeo in Italia ha ricevuto il riconoscimento formale da parte dell’European Rural Parliament. 
Nino Sutera conosce in modo straordinariamente approfondito e attento le problematiche del settore. 
Componente della task force nazionale per le Denominazioni Comunali e direttore della Libera Università Rurale Saperi&Sapori, si è distinto per l’impegno a favore del recupero delle identità e delle tipicità locali da valorizzare nella loro unicità.  

Nino Sutera, direttore della LURSS e fondatore del Comitato promotore in Italia


La Onlus, nata nel 2012, conta attualmente quindici Gruppi di Azione Locale, dodici tra associazioni e agenzie di sviluppo rurale e annovera anche la Rete Rurale Siciliana. 
Senza dimenticare l’ Associazione Italiana Direttori e Coordinatori dei GAL, che conta attualmente cinquantadue Gruppi di Azione Locale provenienti da dieci regioni italiane, la Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, con ben trentotto distretti di quindici regioni italiane.
Nonché, è opportuno ricordarlo, i singoli distretti produttivi rurali e agroalimentari, tra cui il DPOQS – Distretto Produttivo Ortofrutticolo di Qualità della Sicilia, e oltre cinquanta stakeholders delle aree rurali di tutta Italia, grazie al supporto logistico del direttore del GAL Eloro, Sergio Campanella, che ricopre anche il ruolo di segretario del Comitato Promotore dell’European Rural Parliament-Italy. 
Per aderire al comitato promotore è possibile scrivere all’indirizzo italyeuropeanruralparliament@gmail.com.

BUONE PRASSI E COOPERAZIONE 

Centocinquanta milioni di persone, quasi un terzo della popolazione europea, vive in aree rurali, contribuendo notevolmente alle economie locali, nazionali ed europee. 
La loro funzione sociale riveste un ‘importanza focale, al pari della loro capacità di creare benessere economico attraverso le attività che svolgono. 
Persone che sono un concentrato di resilienza e coraggio, perchè affrontano ogni giorno grandi sfide, a partire dal rischio di desertificazione progressiva dei territori in termini di produttività e di spopolamento. 
La perdita dei giovani e dei servizi rurali in molte regioni è un fenomeno tristemente noto. 
In una simile ottica, appare chiaro come il loro futuro dipenda essenzialmente da un’azione energica da parte delle comunità rurali stesse. 
E, naturalmente, dalle politiche messe in atto da parte dei governi a tutti i livelli.
Ad alimentare lo spirito dell’European Rural Parliament è la convinzione che gli interessi delle comunità rurali non trovino, attualmente, un’adeguata rappresentanza nei dibattiti nazionali ed europei e nella definizione di politiche e programmi.
Il Parlamento Rurale Europeo – chiarisce Nino Sutera – mira ad assicurare che gli interessi e il benessere delle persone che vivono o lavorano in aree rurali trovino spazio nelle politiche nazionali e non solo“. 
Promuovere auto-aiuto, comprensione comune, solidarietà, scambio di buone prassi e cooperazione tra le comunità rurali in tutta Europa, ecco i valori fondanti dell’ERP. 

DALLA SICILIA, AL VIA IL MANIFESTO PER DARE VOCE ALLE AREE RURALI 

A Nino Sutera, il merito di avere avviato l’iniziativa, la prima in Italia, grazie anche al contributo di sensibilità diverse che hanno a cuore il tema. 
L’obiettivo è ambizioso, e parte dalla Sicilia. 
“Intendiamo condividere un percorso – spiega il fondatore del Comitato Promotore del Parlamento Rurale Europeo in Italia- aperto all’apporto di chi voglia dare voce alle aree rurali”. 
Percorso che punta dritto alla formulazione di un vero e proprio “Manifesto della neoruralità” da presentare in occasione di un evento pubblico nazionale che si terrà rigorosamente nel territorio dell’isola e che vedrà protagonisti proprio i parlamentari rurali.
Ovvero, gli gli stakeholders che operano in difficili realtà rurali e che hanno il diritto-dovere di rappresentare le istanze delle comunità nel contesto europeo, al netto dei condizionamenti partitici.
A loro, l’arduo compito di far dialogare i portatori di interesse.
“Attualmente, come è noto – conclude Nino Sutera – sono in tanti, forse in tantissimi, ad occuparsi di politiche per il territorio: purtroppo, spesso non dialogano tra di loro”.